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LO SPRECO E IL TORBIDO

Come può succedere che semplici e innocui lavori di manutenzione di un parco diventino una colossale voragine di danaro pubblico, incapacità, pressapochismo e altro ancora…
Gettare i soldi pubblici
IMG_0162 Il centro di Grugliasco è occupato da un grande parco chiamato Porporati dal nome della famiglia che l’ha ceduto al Comune in cambio di un impegno a non mutarne la destinazione d’uso. Non sono molte le città – anche quelle più piccole della mia – a poter vantare un bel parco nel loro centro e di questo noi provinciali andiamo fieri. Tanto da sollevarci dal torpore ogni volta che qualcuno cerca di metterci le mani sopra per foraggiare speculazioni immobiliari, purtroppo tutte con targa a sinistra. 
Cominciarono gli amministratori social-comunisti della metà degli anni ‘80, immaginando di costruirci su un lotto di casette  col pretesto di finanziare la sistemazione dell’area (allora in abbandono) a parco pubblico. Fu una delle prime palestre con cui noi, allora giovani, ci esercitammo nelle difficile arte dell’opposizione...
Il progetto rientrò e, nei primi anni ’90 finalmente partirono i lavori di costruzione del parco.
La foto che vedete risale al 1992, ripresa dal cesto di una mongolfiera che i Verdi avevano portato lì.
Porporati-oldPassano vent’anni, il parco diventa il centro della socialità cittadina, l’erba cresce, i piccoli alberelli cominciano a fare ombra, i percorsi ginnici ad essere frequentati a ogni ora del giorno e della sera da intrepidi amanti del footing, alcune statue realizzate dagli studenti dell’Accademia di Torino arricchiscono il posto…. poi i giochi bimbi, un’area cani sempre in sofferenza, il bar/centro sportivo centrale, insomma le solite belle cose e discussioni di un posto intensamente frequentato (guarda)

L’anno scorso l’amministrazione demo/moderata/sellina/idv decide di portarsene via un pezzo per farci il Municipio nuovo: la reazione popolare e non solo quella affossa l’idea, ma non la parcella pagata al professionista “amico” e nominato senza alcuna gara (leggi). 
Eccone allora un’altra: affidare alla Società Le Serre (la Mangiatoia) i fondi per una ristrutturazione radicale del Parco (che non ne aveva alcun bisogno, a differenza delle scuole e delle strade). L’appalto  vale oltre 400.000 euro per lavori che hanno prodotto cemento in più, alberi abbattuti e un anno di inutilizzo del parco.
Tra l’altro la fine dei lavori era prevista per dicembre e sono ancora in corso, chissà per quali ragioni.

La società Le Serre (interamente comunale) è finalmente nel mirino della Magistratura, le statue sono scomparse (chissà se le rimetteranno) e del percorso ginnico non si sa. D’altra parte gli amministratori delle Serre hanno ben altre grane di cui occuparsi, visto ciò che sta accadendo…
La collettività paga caro inefficienza e clientelismo, ma nessuno sembra prendersela più di tanto. Speriamo che sia la quiete prima della tempesta.
Ci vediamo a correre al Parco, prima o poi… e più leggeri di mezzo milione di euro!

Mariano
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