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CRISI ECONOMICA E DIRITTI CIVILI

Le preoccupazioni di un paese e il dibattito politico del centrosinistra segnano il baratro che si allarga ogni giorno fra il mondo della politica e la società reale.
Italia oscura
Image converted using ifftoanyInfuria in Europa una delle più terribili crisi economiche, in Italia i suoi effetti sono amplificati dalle ben note follie dell’ultimo ventennio e da una tale rete di privilegi e sprechi che segnano ulteriormente diseguaglianze e ingiustizie acclarate. Si taglia su tutto, meno che sulle cose davvero tagliabili, e si accredita ogni giorno di più l’idea che quella dei sacrifici sia ancora una volta una logica a senso unico e solo per qualche fesso che ci rimane preso dentro.
La gente non ce la fa più, ma il centrosinistra non se ne occupa, preferisce bisticciare su diritti civili, peraltro riconosciuti con leggi ormai dovunque tranne che qui.
Capite l’abisso che c’è fra una società dove convivere è una condizione normale anche per coppie di credenti, dove è difficile che il matrimonio sfarzoso con l’abito bianco e le carrozze finto-americano segni l’inizio di una unione indissolubile e senza tradimenti, dove il diritto alla sessualità e l’accettazione di stili di vita i più diversi sono messi in discussione solo da una minoranza fastidiosa della società; capite l'abisso che c'è fra tutto questo e i proclami di Casini (nomen omen), della destra puttaniera e dei cattolici democratici?

MENO MALE CHE SILVIO C’E’

L’annuncio della ricandidatura del Cavaliere ha improvvisamente rivitalizzato soggetti e partiti che sembravano morti con lui. In attesa di un futuro che non viene mai, l’Italia assiste disperata.
Deliri d’estate
the_banquet Dunque Silvio non ha alcuna intenzione di farsi da parte, di sostenere Alfano e il suo rosario di Gasparri e Santanché e Cicchitto variamente combinati e agghindati da personaggi politici.
L’annuncio della sua nuova avventura elettorale, invece che gli entusiasmi di qualche tempo fa, ha suscitato apprensioni, timori, gesti di sconforto, palpeggiamenti alle parti basse, prese di posizione poco lusinghiere nei suoi confronti e tante altre manifestazioni di un imbarazzo per un ritorno al passato che non può che generare guai a ripetizione.
Questo nel centrodestra.
Nel centrosinistra, invece, è tutta un’altra storia. La ricomparsa di Berlusconi ha prodotto l’immediato risveglio dei suoi interlocutori di sempre, fra una Bicamerale e una ammiccante sottovalutazione di troppo.

LE SCIOCCHEZZE DELL’ASSESSORE

Con l’avvio dell’attività amministrativa, anche nella mia città entrano in funzione le commissioni consigliari: servono a sviscerare i problemi e a mettere i consiglieri in grado di decidere al meglio. In teoria…
I privati e il pubblico
bufala-400 Mi occupo spesso – forse persino ossessivamente – dello strano rapporto che le amministrazioni locali d’oggi intrattengono con i privati, specialmente quelle che hanno delle velleità di sinistra. Da berlusconi in poi si è venuta affermando l’idea che pubblico (e suoi rappresentanti>) e privati sono sullo stesso piano, che il ruolo dell’amministratore è quello di arbitro fra interessi contrapposti o complementari. Il suo lavoro consiste nel mettere tutti d’accordo, utilizzando le risorse del potere per disporre al meglio e con il maggiore equilibrio possibile di quello che è di tutti.
Questa non è l’idea della democrazia borghese, a cui tutti dicono di rifarsi: i rappresentanti dei cittadini sono portatori di un interesse superiore, quello collettivo, che supera e comprende i tanti interessi particolari, quelli espressi dai “privati”. In Europa gli amministratori pubblici, di qualunque colore essi siano, accolgono suggerimenti, richieste e pressioni di interessi privati utilizzando procedure democratiche per rispondere loro al meglio e utilizzarli, se si riesce, per promuovere l’interesse collettivo. Da noi no, si presentano e si negozia, con i risultati che vediamo tutti i giorni.
Bene, accade che l’assessore al Lavori Pubblici della mia città si presenti nella prima seduta della sua commissione a illustrare il progetto di rifacimento della piazza centrale.

GIOVANILISMO E SENILITA’

A forza di nutrirsi di luoghi comuni ci si riduce e pensare come i tronisti, a vivere come le veline e a fare danni come i mediocri incompetenti di cui si nutre il nostro mondo
I tronisti della politica
old_vs_young1 E’ da qualche tempo che sento come insopportabile tutto questo invocare “i ggggiovani” come potenziali salvatori della patria – capaci, se messi nella condizione giusta, di dare la scossa a questo paese rimettendolo all’onore del mondo – in contrapposizione ai vecchi (o ai meno gggiovani) che l’avrebbero portato alla rovina. Ho cercato di controllare l’insofferenza dicendomi che forse è il frutto delle mie quasi 58 primavere. Non abbastanza da qualificarmi come “vecchio”, ma certamente sufficienti ad escludermi dalla preziosa appartenenza alla cerchia dei gggiovani.
Non credo che il noccio stia qui, quello che mi da fastidio è la strumentalità di questo modo di ragionare e di classificare il mondo, naturalmente a uso e consumo non dei giovani, ma solo di quelli fra loro che hanno vecchi robusti alle spalle, ai quali si sono già sottomessi per bene al fine di usufruire di tutte chances possibili di passare davanti ai loro coetanei, non per merito ma per conoscenza.
Ecco, questa ennesima mistificazione a danno dei giovani, quelli che lottano e meritano, mi fa davvero incazzare.