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LE CALUNNIE DELLA DISPERAZIONE

Un altro capolavoro dei demos (ramo vincitori) della mia città: in distribuzione un fogliaccio -redatto dal marito del sindaco di Collegno – nel più puro stile sovietico. E tutto per non dire che Montà vive di politica!
Sono proprio scesi in basso!
Devono essere davvero disperati i sostenitori di Montà se accettano che - insieme  alle calunnie sparse a piene mani per tutta la campagna elettorale e anche prima  - l’appello finale distribuito in città contenga una forsennata e incredibile scopiazzatura del mio curriculum vitae, fatta per dimostrare che io sono il “vecchio” e lui il “giovane”, naturalmente omettendo di dire che lui vive di politica da 12 anni e che di mestiere fa il portaborse in Regione.
Una sindrome simile a quella che li aveva spinti qualche settimana fa a portare Renzi, il sindaco di Firenze, al mercato nella più totale clandestinità, forse consapevoli del successo che il “rottamatore” riscontra nell’apparato del PD, l’unico ad essersi accordo del suo passaggio a Grugliasco, perché i cittadini erano altrove.
Tornando alla vagonata di fango scaricata sul sottoscritto nel più puro stile  Unione Sovietica dei tempi andati, non voglio qui replicare. Non meritano questo e non credo che i cittadini grugliaschesi siano così babbioni da prendere come buone porcherie sparse a piene mani a chi ha già dimostrato quale credito e affidabilità ha.

Come tutte le persone per bene però io ci sono rimasto male, soprattutto davanti alle falsità. So qual è il livello dei soncin, mazzù montà, so che il confronto sulle idee e sui progetti per Grugliasco li ha gettati nello conforto e che hanno preferito rifugiarsi in quel che sanno fare meglio: minacciare, calunniare, raccontare quintalate di palle perché (denigrando l’avversario) il loro candidato emerga in tutto il suo splendore. Però ci sono rimasto male lo stesso, perché ci tengo alla mia reputazione e so come vivo e come faccio: vedere che questi insetti si insinuano fin nei meandri più personali della mia vita per spargere falsità e cattiveria, mi fa dispiacere.

Nello stesso modo mi hanno fatto dispiacere le tre querele dell’amministrazione uscente conclusesi con due vittorie per me (leggi 1, leggi 2) e una ritirata strategica (di cui va tronfio, solo di questa delle altre non parlano), tutto a spese dei contribuenti (resoconto qui). Si vede che l’ossessione del confronto e la voglia di compiacere il partito hanno avuto il sopravvento sul rispetto verso una persona, il sottoscritto, che a Mazzù & C ha fatto solo del bene.

Pazienza, è il pegno che vede pagare chi si propone come personaggio pubblico. Insieme all’orgoglio per quello che sono stato e per quello che ho fatto nella mia vita, contando sul mio lavoro, sulle mie finanze e sull’appoggio disinteressato di tanta gente, rivendico il piacere di quello che farò e che spero di poter fare, qui a Grugliasco come altrove, senza bisogno di sgambetti e di trappole, di calunnie e di falsità.

Possiedo la casa di 65 mq dove abita mio figlio (e solo quella), abito in una casa che appartiene a mia moglie, non ho ville e immobili in giro perché non potrei permettermeli e (a parte un sogno nel cassetto non ancora realizzato), non aspiro ad averne. Per tutto il periodo in cui sono stato sindaco di Grugliasco ho percepito solamente il 50% dell’indennità (qualcuno chieda a Mazzù perché, pur facendo il medico della mutua ha invece…), da consigliere regionale ho usufruito dei finanziamenti previsti che non mi sono certo messo in tasca, ma che ho adoperato per pagare il personale e le spese del gruppo. Esattamente come tutti gli altri partiti (Grillini compresi) hanno fatto e fanno. E’ grazie a questi soldi che il buon Montà viene pagato ogni mese in qualità di portaborse part-time della consigliera Pentenero del PD. L’altra parte dello stipendio la riscuote (per intero) dal Comune di Grugliasco, suo luogo di “lavoro” da 12 anni.

So che non era il caso, ma voglio dirlo chiaro lo stesso: quando la politica si riduce così, bisogna cambiare, sennò l’invidia prende il posto dell’entusiasmo e si finisce (come il PD locale) per attribuire agli avversari usi e costumi troppo a lungo praticati e che ancora si vorrebbe usare domani come stile e strumenti per tenere sotto scacco la città.

Chi si candida a governare una città non può e non deve trattarla così.

Mariano

PS Questo post l'ho scritto per le persone che mi vogliono bene e che mi aiutano e sostengono. Voglio che siano orgogliose del loro candidato, che sappiano che non ha cose di cui vergognarsi. Ai sostenitori e amici di Montà auguro di poter pensare e dire la stessa cosa del loro.
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