Si stanno avverando le più fosche previsioni intorno al destino dello stabilimento di Grugliasco e circa 900 lavoratori in attesa di conoscere il loro destino. I sindacati litigano, i soldi pubblici non si sa dove sono finiti.
Buio pesto sui destini dell’azienda
Nuovo colpo di scena alla Pininfarina, ora De Tomaso: i Rossignolo annunciano il loro disimpegno a fronte della cessione del controllo a un investitore di cui al momento non si conoscono ancora nè il nome nè le caratteristiche. Purtroppo si tratta di un epilogo annunciato e più volte ripreso anche da me su questo blog (leggi).
Era chiaro fin dal principio che a investitori come loro interessavano i copiosi fondi pubblici che la Regione aveva messo a disposizione (e non solo la Regione…) e che hanno prontamente incamerato. Poi interessavano le aree su cui si trova lo stabilimento, da valorizzare con varianti urbanistiche promesse dall’ allora assessore regionale all’Innovazione, per rendere commerciali e residenziali le aree produttive. Ipotizzare un quintuplicamento del loro valore, a fronte di una variante, è ancora troppo poco e un affare del genere farebbe gola a tanti. Come già per le aree attigue su cui sono quasi terminate le case del nuovo insediamento urbano a cavallo fra Le Gru e Borgata Lesna.
Anche l’assessore regionale Claudia Porchietto, che pure questa vicenda l’ha seguita a lungo, ne sapeva nulla, a testimonianza di quanto oramai la politica sia chiamata al massimo a ratificare ciò che si decide altrove e a stanziare fondi pubblici a favore di questo o quel sedicente imprenditore senza alcuna garanzia reale. D’altra parte da un assessore regionale ci si potrebbe aspettare un po’ più di controllo della situazione prima di aprire i cordoni della borsa…
Agghiacciante il sindaco di Grugliasco: prima disponibile alla viariante per chiudere definitivamente la partita della produzione e del lavoro alla Pininfarina (leggi lettera), adesso intransigente tutore della destinazione industriale dell’area. Se avesse invertito le parti, forse oggi non saremmo a questo punto e i lavoratori della De Tomaso avrebbero qualche garanzia in più.
La politica gioca sovente troppo cinicamente sulle spalle della gente che vorrebbe lavorare e non può più. Ma i sindacati no, non debbono davvero litigare adesso: i tempi per regolare i conti fra loro saranno successivi alla soluzione della vicenda, questo impegno lo devono proprio assumere di fronte a tutti quelli che confidano nella loro forse e nelle loro capacità per tutelare al meglio i lavoratori in questa difficile situazione.
Vicino al tunnel del vento di via Lesna domattina c’è un’assemblea di lavoratori che dal tunnel della crisi non riescono proprio ad uscire.
Mariano
Sentenza della Corte dei Conti, tutti assolti con tante scuse?
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Una fiammata sui giornali, qualche pettegolezzo in paese e sembra che tutto
sia passato in campana. Erano bravi e innocenti amministratori di
Grugliasco,...