Il bat-figlio della Moratti e l'antro di Robin
La notizia del maxi abuso edilizio del figlio della Moratti potrebbe far sorridere in un paese dove se ne fanno di tutti i colori: da affittopoli a puttanopoli, tutto sembra oramai esser permesso e chi più ne fa più merita considerazione e consenso.
Il rampollo ha comprato cinque capannoni industriali, se li è ristrutturati per farci un mega-loft, dotato di tutti i comforts e delle innovazioni più tecnologiche che ci sono in giro. Così come altri milanesi illustri realizzano il loro personale sogno erotico - modellato sui film porno soft degli anni '70, come "La poliziotta", "Infermiera di notte", o anche "Fiorina la vacca", o ancora "Quel gran pezzo dell'Ubalda, tutta nuda tutta calda" - il giovane rampollo morattiano, con troppi soldi in tasca e poca cognizione, ha pensato bene di realizzare il suo sogno di degno emulo di Bat-Man.
Il rampollo non è del tutto scemo e, resosi conto che per trasformare la destinazione d'uso di un locale bisogna pagare gli oneri (lo fanno tutti i bravi cittadini), ha mascherato il tutto al tecnico comunale in visita, spacciando i suoi capannoni per commerciali e nascondendo con muri di cartongesso le opere che non potevano andare bene per l'onesto funzionario. Dunque sapeva di frodare il Comune.
Quello stesso Comune di cui la sua mamy è sindaco in odor di rielezione e dove lei, proprio lei, dovrebbe far rispettare le leggi dello stato e i regolamenti che lo stesso Comune si è dato. Certo la sua mamy non sapeva della casa del suo bambino, dove non sarà mai stata, così come i suoi parenti stretti tutti ben piazzati nella Milano che conta, a destra come a sinistra.
Non è giusto far ricadere le colpe dei figli sui genitori, ma a fare giustizia ci ha pensato l'architetto del giovane Moratti che, non essendo pagato, ha pensato bene di denunciare il tutto.
L'impunità di questi potenti giunge al punto di commettere irregolarità di ogni genere, di non pagare i propri collaboratori e, magari di sottoporli a ogni sorta di umiliazione, per meravigliarsi poi che non stiano zitti e denuncino... e che il Comune della mamy sia costretto a intervenire con una bella denuncia per violazione urbanistiche.
Nessuna paura, cari impuniti e figli illustri, un condono non si nega a nessuno. Vorrete mica che si cominci proprio con voi? Qualche giorno di "gogna mediatica", poi gli Italiani dimenticheranno tutto, perdoneranno tutto.
Digeriscono tutto.
Mariano
La notizia del maxi abuso edilizio del figlio della Moratti potrebbe far sorridere in un paese dove se ne fanno di tutti i colori: da affittopoli a puttanopoli, tutto sembra oramai esser permesso e chi più ne fa più merita considerazione e consenso.
Il rampollo ha comprato cinque capannoni industriali, se li è ristrutturati per farci un mega-loft, dotato di tutti i comforts e delle innovazioni più tecnologiche che ci sono in giro. Così come altri milanesi illustri realizzano il loro personale sogno erotico - modellato sui film porno soft degli anni '70, come "La poliziotta", "Infermiera di notte", o anche "Fiorina la vacca", o ancora "Quel gran pezzo dell'Ubalda, tutta nuda tutta calda" - il giovane rampollo morattiano, con troppi soldi in tasca e poca cognizione, ha pensato bene di realizzare il suo sogno di degno emulo di Bat-Man.
Il rampollo non è del tutto scemo e, resosi conto che per trasformare la destinazione d'uso di un locale bisogna pagare gli oneri (lo fanno tutti i bravi cittadini), ha mascherato il tutto al tecnico comunale in visita, spacciando i suoi capannoni per commerciali e nascondendo con muri di cartongesso le opere che non potevano andare bene per l'onesto funzionario. Dunque sapeva di frodare il Comune.
Quello stesso Comune di cui la sua mamy è sindaco in odor di rielezione e dove lei, proprio lei, dovrebbe far rispettare le leggi dello stato e i regolamenti che lo stesso Comune si è dato. Certo la sua mamy non sapeva della casa del suo bambino, dove non sarà mai stata, così come i suoi parenti stretti tutti ben piazzati nella Milano che conta, a destra come a sinistra.
Non è giusto far ricadere le colpe dei figli sui genitori, ma a fare giustizia ci ha pensato l'architetto del giovane Moratti che, non essendo pagato, ha pensato bene di denunciare il tutto.
L'impunità di questi potenti giunge al punto di commettere irregolarità di ogni genere, di non pagare i propri collaboratori e, magari di sottoporli a ogni sorta di umiliazione, per meravigliarsi poi che non stiano zitti e denuncino... e che il Comune della mamy sia costretto a intervenire con una bella denuncia per violazione urbanistiche.
Nessuna paura, cari impuniti e figli illustri, un condono non si nega a nessuno. Vorrete mica che si cominci proprio con voi? Qualche giorno di "gogna mediatica", poi gli Italiani dimenticheranno tutto, perdoneranno tutto.
Digeriscono tutto.
Mariano