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L’ABUSIVA E I SUOI SERVI

Cosa trasforma persone ragionevoli e dignitose in servi sciocchi, pronti a farsi tappetini e a violare le regole elementari della convivenza in cambio di una manciata di fave?
Le regole? Non per noi!
Da alcuni giorni mi ronza in testa la domanda del sottotitolo. Ho cercato di non darle retta, ma non se ne va. Perciò ve la giro, così tortura un po’ anche voi.
Ecco l’antefatto: nel 2006, le autorità pubbliche tramavano per farci digerire l’inceneritore, fra l’altro decisero - a corredo dell’operazione e per mettere tranquilli i comuni interessati e i loro comitati - di istituire una Comitato Locale di Controllo. Composizione: amministratori della città Torino, della Provincia e dei comuni confinanti con l’area dell’inceneritore (Beinasco, Grugliasco, Rivalta, Orbassano e Rivoli), dunque sindaci e assessori delegati. Il Comitato avrebbe poi eletto al suo interno un presidente scelto fra i suoi membri. Dato che l’appartenenza al Comitato non è un titolo nobiliare, ad ogni elezione in uno dei comuni (o in Provincia) ovviamente la sua composizione si aggiornava con il nuovo sindaco eletto e il nuovo assessore. Facile no?
Così è andata per tutti i comuni che fanno parte del Comitato di Controllo, tranne che in un caso: quello della presidente. Si chiama Erika Faienza e, fino al 2009, era assessore all’ Ambiente di Beinasco...
In questo ruolo fu allora eletta presidente del Comitato dagli altri amministratori.
Nel 2009 è stata eletta consigliera in Provincia e ha lasciato la carica a Beinasco, dunque avrebbe dovuto decadere dal Comitato in quanto non aveva più titolo per farne parte. Se ne accorgono gli stessi commissari e, nonostante il Regolamento non lo prevedesse, la prorogano (con tanto di delibera) per 6 mesi, così i comuni che sono andati alle elezioni e la stessa Provincia hanno il tempo di costituire le Giunte e organizzare il passaggio delle consegne fra amministratori entranti e quelli uscenti. Dunque, fino alle fine del 2009, la presidente è “coperta”. Passano gli anni e…

… a tutt’oggi è ancora lì. Sono cambiati sindaci, assessori, perfino consulenti, ma lei è ancora lì, non si capisce né come né perché. Non ha i requisiti, ma sta sempre lì, apparentemente con buona pace di tutti, mettendo così seriamente il Comitato di Controllo a rischio di ricorsi, ancora più vicini e probabili ora che l’inceneritore è anche entrato in funzione.
Qualche giorno fa una nostra richiesta (Grugliasco Democratica ed Ecologisti) di regolarizzare la composizione del Comitato di Controllo - estromettendola oppure cambiando il regolamento affinché essa potesse trovare legittimazione nelle regole cambiate – è finita in Consiglio comunale. La lunga discussione, visibile nello streaming sul sito del Comune, ha prodotto il seguente risultato: consiglieri del PD e gruppi satelliti tutti a votare che le cose vanno bene così, che il regolamento può essere violato e per tutto il tempo che si vuole, come gran parte delle regole in questo nostro stanco paese. Insomma si sono berlusconizzati del tutto, compreso il giovane Turco, assessore all’Ambiente.

Dunque la Faienza può continuare a fare la presidente del Comitato di Controllo dell’inceneritore senza averle alcun titolo (a meno che non lo sia essere la moglie del sindaco di Grugliasco), esponendolo a ricatti e ricorsi già nell’aria e minandone alla basi la fiducia che dovrebbe generare nel suo operare: come fai a fidarti di un organismo di cui non è da regolamento nemmeno la composizione, per non dire della presidente abusiva?

Soprattutto, come fanno i consiglieri comunali del PD (e satelliti) a votare la loro “nipote di Mubarack” senza battere ciglio e senza ritrovare quella dignità che dovrebbe far loro chiedere conto al sindaco che li mette troppo spesso in queste tristi condizioni?

Mariano
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