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VOTO UTILE E VOTO INUTILE

Bersani mette la sua campagna elettorale sullo stesso piano di quella di Berlusconi: fenomeno preoccupante, sembra che stia facendo di tutto per perdere elezioni già vinte.
La democrazia di Bersani
01pivovarov- 1970 Sembra davvero di essere tornati indietro di 18 anni, ai tempi della “gioiosa macchina da guerra” di occhettiana memoria, poi della campagna per Rutelli premier – quando il centrosinistra prese più voti della parte avversa, ma si presentava diviso, con l’IdV messa fuori dalla coalizione – quando alla vittoria non ci credevano neppure quelli che erano pagati per farlo. Così, fra un D’Alema e un Vetroni il centrosinistra ha consegnato il paese alla peggiore feccia che fosse possibile trovare in Italia … con gli esiti ben noti.
Bersani e i suoi sono stati per un anno nella maggioranza e nel governo, regalandoci una nuova credibilità internazionale in cambio di: legge sulle pensioni ben nota, legge sul lavoro che non ha prodotto un posto che sia uno, ma tanti licenziamenti e chiusure. E, poi, ancora...
Tasse e poi ancora tasse, tagli scriteriati alla scuola; stesso programma di acquisto di armi del centrodestra (sottomarini inclusi), niente patrimoniale, province tante quante erano; stessa schifosa legge elettorale, nessun provvedimento per sfoltire i consigli di amministrazione e nessun provvedimento per ridurre gli stipendi degli alti funzionari e dei boiardi di stato, nessun provvedimento per istituire nomine trasparenti e per merito, obbligare al rispetto delle procedure di evidenza pubblica tutti quelli che hanno a che fare con il settore pubblico….  La lista potrebbe continuare ancora a lungo.

Se lo scenario è questo, siamo sicuri che quello al PD è un voto utile? Sbandierare lo spettro di Berlusconi è un po’ poco per un partito che aspira a governare il paese con le forze centriste che hanno dato il meglio di sé nella Genova del G8, nella Sicilia di Cuffaro e che dimostrano quotidianamente una inconsistenza pari all’arroganza che mettono in campo. O il PD convince quelli come me che ha le persone giuste, le idee buone e l’etica che ci vuole per governare l’Italia, sennò perché bisognerebbe votarlo, con le referenza che ha appena maturato?

Vorrei poter votare un partito che sa, nelle condizioni date, trovare la migliore soluzione per risolvere i problemi. Allora, come faccio a credere in un partito che tratta quelli vicini con la spocchia dei bolscevichi nella Russia del 1917, facendo di tutto per eliminarli dal panorama politico (con la loro entusiastica adesione al progetto di suicidio/omicidio), salvo poi accorgersi che forse ha bisogno anche di loro per vincere le elezioni e che il prezzo da pagare non è nemmeno dei più salati? Se Bersani non sa trattare con Ingroia per risolvere il problema del Senato, cosa farà quando dovrà confrontarsi con i leaders del mondo, le lobbies potenti, i drammi dell’economia  chissà cos’altro ancora?

Ecco, sentire Berlusconi e Bersani che impostano la loro campagna elettorale sullo stesso tema, quello del voto utile, mi mette tanta tristezza e nessuna voglia di votarli. Quel voto potrebbe essere non solo inutile, ma dannoso perché utile solo a prolungare l’agonia di una repubblica e di un sistema partitico che prima muoiono meglio è.

Mariano
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