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Cosa voto? Il genio guastatori.

di Eva Milano
Un'altra campana sulla scelta del voto. Marco Travaglio ha rilasciato la sua dichiarazione. L'articolo è comparso qualche giorno fa su Micromega.

"In attesa che rinasca qualcuno di simile e riesca a entrare in politica, penso che l’astensione – da cui sono stato a lungo tentato – finisca col fare il gioco della casta, anzi della cosca. Il non voto, anche se massiccio, non viene tenuto in minimo conto dalla partitocrazia: anche se gli elettori fossero tre in tutto, i partiti se li spartirebbero in percentuale per stabilire vincitori e vinti. E infischiandosene degli assenti, che alla fine hanno sempre torto. Dunque penso che si debba essere realisti, votando non il «meno peggio», ma ciò che si sente meno lontano dai propri desideri."

Ecco la premessa. L'aria che tira non è entusiasmante in generale e la voce di Travaglio sembra essere rappresentativa di una tendenza diffusa.  Queste le conclusioni:  "Che vinca Berlusconi sia che Pdl e Pd arrivino al pareggio e magari tentino un bel governissimo di larghe intese, mi auguro che arrivi in parlamento una pattuglia di guastatori capaci di fare opposizione con fermezza e competenza sui due temi cruciali, la libertà d’informazione e la giustizia uguale per tutti."
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