di Patrizio Brusasco
L'opposizione blocca i lavori del Consiglio regionale del Piemonte: questo è quanto accaduto nell'ultima seduta dei lavori consiliari che vedranno ora lo stop forzato per via delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile. Un film peraltro già visto molte, troppe volte ultimamente nell'emiciclo di Palazzo Lascaris.
Il pretesto del centrodestra, questa volta, è stato fornito dalla scelta della giunta di Mercedes Bresso di localizzare la sede legale dell'Asl di Alessandria - una querelle che va avanti da molto tempo - a Casale Monferrato. Il consigliere leghista Oreste Rossi, che peraltro è di Alessandria, proprio all'inizio dei lavori consiliari ha presentato qualcosa come oltre 50 richieste di inversione dell'ordine del giorno.
Non si è dovuto attendere molto per una risposta secca e giustamente piccata della maggioranza che ha provocato un espulso dall'Aula, segnatamente il consigliere capogruppo dei Comunisti Italiani, Luca Robotti. Quindi è seguita una celere riunione dei capigruppo di maggioranza dove è emersa, preso atto del blocco imposto dalla minoranza, la volontà di cancellare la seduta.
Secondo Mercedes Bresso: "Protestano su una cosa ridicola. In provincia di Alessandria era stato trovato un accordo che soddisfaceva tutti i sindaci, e che prevedeva per il sindaco di Alessandria la presidenza della Conferenza dei Sindaci. Hanno fatto saltare quell'accordo - ha proseguito la presidente della Regione Piemonte - ma il risultato non cambierà . La scelta sulle sedi delle Asl è di competenza della giunta regionale, abbiamo aspettato il pronunciamento dei sindaci ma teoricamente non era neppure necessario. A questo punto procederemo direttamente con un atto della giunta."