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Pallante a Ivrea.

Sala gremita, c'erano circa 150 persone mercoledì scorso per l'appuntamento organizzato dai Grilli Eporediesi al centro culturale "La Serra" dal titolo "Più PIL per tutti? Il futuro dell'economia locale". I Grilli si sono interrogati sui gravi problemi che affliggono le "civiltà occidentali", quali il progressivo aumento dei consumi e la gestione dei rifiuti, le emissioni di Co2 e gli obiettivi imposti dal protocollo di Kyoto, la continua crescita della domanda di energia ed il progressivo esaurimento delle fonti fossili, cercando di trovare alternative possibili.

Il compito di proporre al pubblico riflessioni e proposte su questi temi è stata affidata al moderatore dei Grilli Paolo ed ai relatori presenti al tavolo, in particolare Maurizio Pallante, scrittore teorico della "decrescita felice" già consulente del Ministero dell'Ambiente, ma anche Francesco Comotto sindaco di Settimo Rottaro (TO), Filippo Naluzzi imprenditore ES.C.O. dell'acqua ed i rappresentanti dei gruppi di acquisto solidale (G.A.S.) di Ivrea e Chivasso.

La riflessione inizia con una piccola provocazione: le code in automobile aumentano il consuno di benzina, e, di conseguenza, aumentano il PIL (prodotto interno lordo), ma creano benessere? Detto in altri termini, il PIL misura realmente, come ci insegnano stampa e TV, il benessere, la felicità di una popolazione? La riposta di Pallante è un deciso no, il PIL misura esclusivamente lo scambio di denaro, ovvero lo scambio di merci (e servizi), che non necessaramente ci servono, che non sempre sono beni.

Gli sprechi di energia, di risorse, di prodotti contribuiscono ad aumentare il PIL ma non ci servono, anzi, spesso inquinano, sono dannosi, sono merci che non sono beni. Allo stesso modo la verdura coltivata nell'orto, buona, genuina e senza pesticidi, non aumenta il PIL ma aumenta decisamente il benessere, è un bene che non è una merce.

 
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