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I RENZIDELUSI

Agosto porta preoccupazioni, ripensamenti, cambiamenti di rotta e di simpatie. I mass media e ciò che resta della pubblica opinione forse stanno un’altra volta cambiando verso
La supercazzola è nei guai
Aumenta di ora in ora la schiera dei renzidelusi, una folta categoria di persone - solo qualche settimana fa pronte a passare sui distinguo e sulle critiche in nome dell'emergenza nazionale - che avevano creduto che il Matteo nazionale fosse davvero il messia del cambiamento, della riscossa di un paese mortificato dalla partitocrazia e dai privilegi. Tanta è stata la passione, tanto oggi è forte la delusione, unita a una malcelata preoccupazione su cosa succederà alla fine della ferie.
Il tempo di un paio di mesi passati a pensarlo come l'ultima spiaggia prima del baratro e l'effetto novità&cambiamento è già sparito: l'opposizione si è rianimata, perfino SEL (data per spacciata dalle scissioni animate dai demos, come nella migliore delle loro tradizioni) ha ritrovato un ruolo e una posizione che in tanti avrebbero volentieri visto con favore qualche tempo fa, salvo giocarsela in queste ultime ore con il solito cerchiobottismo postcomunista. Anche i M5S sembrano degli statisti – dicono cose giuste e parlano dei problemi veri della gente, anche se ancora non fanno valere il 25% di cui sono depositari - e, malgrado sottovalutazioni e  cazzate, restano l’unico vero baluardo contro questi craxiani vent’anni dopo.

Va detto che Renzi ci ha messo del suo a far cambiare il vento, decidendo di fare un giochetto fin troppo noto agli Italiani, quello di cercare di distogliere l'attenzione sui temi che a loro importano agitando una battaglia di cui non capiscono un tubo. Oltretutto con arroganza e superbia che non riescono a  mascherare il vuoto di idee, di risorse e la fragilità del castello di promesse su cui si regge il tutto.
Risanamento finanziario dello Stato per liberare risorse da investire in occupazione e rilancio economico? Niente, anzi anche i risanatore Cottarelli prende atto dell'inutilità del suo lavoro e toglie il disturbo.
Provvedimento per incentivare l'occupazione giovanile? Niente anche su questo, Renzi continua a promettere che andrà meglio, lo diranno i numeri...
Riduzione del carico fiscale, magari aumentandolo un po' sulla proprietà per diminuirlo sul lavoro? Nada de nada. Lo stesso per quanto riguarda l'innovazione, le infrastrutture (specie quelle telematiche), la manutenzione del territorio, la defiscalizzazione degli investimenti nella manifattura, la semplificazione amministrativa, la certezza dei tempi e delle procedure della Pubblica Amministrazione e molto altro ancora. In compenso non abbiamo più le Province, ma non è vero, stanno sempre lì a costare e a fare inefficienza consumando risorse che potrebbero generare investimenti e, quindi, occupazione e impresa.
Adesso abbiamo anche la conferma che gli 80 euro non erano una misura per rilanciar ei consumi, ma uno strumento per vincere le elezioni. Ci voleva poco per capirlo anche tre mesi fa, ma gli Italiani lo stesso…
Annunci tanti e provvedimenti nessuno, qualche favore a questa o quella lobby, non una misura che, almeno a livello simbolico, dia davvero il segno di quel ”cambiamento di verso” promesso e premiato dagli Italiani esausti. La cosiddetta “riforma del Senato” è davvero lo specchietto per le allodole, buono per provare a ingannare gli Italiani, deviando la loro attenzione, trattandoli come l mamme coi neonati che piangono: sventoli il sonaglino e si distraggono.
Così, al soliti fanatici lettori de “Il Fatto”, in questi giorni escono allo scoperto i renzidelusi che mai diresti: Della Valle, Mariotto Segni, Mr TecnoGym, attori, nani e ballerine, socialisti di vecchia frequentazione, rottamatori di professione, cantanti, imitatori e industriali. Perfino Scalfari, il padre nobile del giornale più renziano che c'è, Repubblica. Perfino lui!
Cominciano a rendersi conto della follia del “patto del Nazzareno” e di questa assurda alleanza con Berlusconi, cominciano a capire che danni può fare una simile strategia a qual poco che resta di questo paese... e non voglio essere ricordati sui libri di storia come i fautori della rovina d'Italia. Soprattutto, però, hanno la sensazione che gli Italiani stiano scoprendo il giochino di Renzi e che, perciò, ben presto gli si rivolteranno contro almeno con la stessa intensità con cui hanno premiato di recente lui e il suo partito. Che, detto per inciso, si trova generalmente meglio con i berluscones perché ne ha assimilato la cultura politica, imitato le pratiche e condiviso l'idea dello Stato e di democrazia.
Per un po' ci avevo sperato anch'io: non mi piacevano il Mister Bean, il fare berlusconiano, la corte di mezze calzette, la supponenza dei demos, il parlamento di nominati e pure illegittimo, non mi piaceva il ruolo di Napolitano..., ma – mi dicevo – forse uno scossone al sistema glielo darà.
Ma va! Trattavasi di un'operazione per cambiare tutto per non cambiare nulla.
Mariano













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