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ESTATE COL PASS

Un episodio di questi giorni mi ha ricordato una lezione di vita che ho ricevuto, forte come un cazzotto, mentre facevo i primi passi da sindaco fresco di elezione…
Il circo di Paolo Rossi
Qualche giorno fa Alessandro Siani ha annullato un suo spettacolo negli scavi di Pompei. C’erano troppi imbucati – parecchi con biglietti omaggio rilasciati generosamente dagli organizzatori – e raccomandati dai politici locali, così che gli spettatori paganti erano dovuti rimanere fuori. L’attore aveva annunciato che avrebbe donato 20.000 euro alla Soprintendenza per contribuire a pagare gli stipendi arretrati dei dipendenti degli scavi, a digiuno da qualche tempo. Nonostante lo spettacolo non si sia tenuto, l’attore ha comunque generosamente versato quanto promesso. Bravo!
Correva l’estate del 1994, in quel di Grugliasco era arrivato il Circo di Paolo Rossi...
Ero stato eletto sindaco da circa un mese e la giunta si era appena insediata. I dipendenti del settore cultura del Comune, coinvolti nell’organizzazione dell’evento, mi chiesero di quanti biglietti omaggio avessi bisogno (immagino per soddisfare parenti e amici); scandalizzato – e dopo aver sentito la giunta – risposi che non era proprio dato che gli amministratori usufruissero di questi benefit, cosa da prima repubblica. Eravamo sinceramente stupiti che i dipendenti del Comune non avessero capito di che pasta eravamo fatti, in fondo eravamo un genuino prodotto della reazione della città allo scandalo delle Gru, la tangentopoli piemontese
Tuttavia, siccome avevamo deciso che saremmo comunque andati allo spettacolo per nostro diletto, ci premunimmo di acquistare i biglietti alla prevendita, ovviamente le file di mezzo, quelle meno care.
La sera dello spettacolo andammo per tempo al tendone per occupare i posti acquistati. Con noi i tanti spettatori, parecchi dei quali concittadini che si intrattennero con noi sull’uscio del tendone, i più sfacciati chiedendoci se avessimo avuto dei biglietti omaggio. A tutti quelli che ci interrogavano in merito spiegavamo della nostra rinuncia e commentavamo come le abitudini ad approfittare della propria posizione sia una delle cose che mandano a picco il nostro paese (vent’anni fa, adesso non più), deplorando i cattivi costumi che – eravamo certo – sarebbero presto stato soppiantati dai nuovi: virtù, etica, legalità… meglio che sesso droga e rock&roll!
Lo spettacolo sta per iniziare, prendiamo posto e scopriamo con rammarico di essere finiti dietro a uno dei pilastri di sostegno del tendone, una vista davvero difficoltosa della pista e quindi dello spettacolo.
Resa ancora più difficoltosa dalle teste degli illustri spettatori delle prime file, tra di loro i dipendenti comunali di cui sopra, qualcuno coi famigliari, che non mi avevano certo chiesto ulteriori chiarimenti intorno al regal rifiuto opposto qualche giorno prima, ben lieti di poter usufruire.
Morale della storia: non basta accertarsi di essere virtuosi e a posto con la propria coscienza e con i propri concittadini, bisogna anche fare tutto quello che si può per trasformare questo virtuoso slancio in regole e comportamenti che impediscano agli altri di approfittarsene sempre e comunque.
Per me una bella lezione, dalla quale però ho idea di non aver tratto tutti gli insegnamenti che avrei potuto…

Mariano
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