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ELEZIONI ED ESODATI di F. Maletti

I toni della campagna elettorale sono tali che già oggi tutti strillano e pochi ascoltano. A proposito della riforma Fornero e del problema degli esodati….
A onor del vero
Musco2 Per chi cerca di tenersi costantemente informato sulle cose, avvantaggiato dal fatto di essersi sempre occupato in età lavorativa di questioni tecniche e legislative legate al mondo del lavoro, è piuttosto irritante sentire (in campagna elettorale, ma non solo) così tanta gente che parla a sproposito. Per cui viene da domandarsi se il fine ultimo di ciascun competitore politico non sia tanto quello della ricerca della verità quanto del consenso “a prescindere”.
E allora, tanto per fare un esempio, gli “Esodati” NON sono il “prodotto” del governo Monti, ma la conseguenza di accordi sindacali fatti puntando sulla IMMUTABILITA’ del sistema pensionistico e che stabilivano ANZITEMPO il diritto a pensione dei lavoratori.
Di conseguenza, quando Bersani fa proprie le rimostranze del Sindacato, dovrebbe almeno avere presente che la difesa della credibilità del Sindacato in questo caso passa attraverso la difesa d’ufficio delle sue esclusive “leggerezze”. Infatti, Sindacato e Azienda, nel caso degli Esodati hanno stipulato accordi sulla pelle di una parte assente alle trattative (l’INPS) disponendo dell’Ente previdenziale come di una cosa di proprietà loro. E questo NON SI FA. Perché se, come infatti è accaduto, una legge modifica le modalità di acquisizione di un diritto NON ANCORA MATURATO, ecco che nasce il problema degli Esodati (e dei Sindacati che ci fanno la figura dell’asino…). Ragion per cui, io al posto di Bersani vedrei di non infervorarmi troppo nel prendere le parti del Sindacato in modo così acritico scaricando tutte le responsabilità sul Ministro Fornero e sul Governo Monti.

Ma, ( a dimostrazione che padreternismo ed onniscienza anche in politica devono essere la dote di nessuno), vorrei soltanto far notare al Ministro Fornero che, ANCORA OGGI, un dipendente del Pubblico impiego con solo VENTI anni di lavoro, può andare in pensione per invalidità: NON al Lavoro, ma alla Mansione! E che tale pensione è da subito considerata DEFINITIVA e non più soggetta a controlli e/o verifiche.
Si tratta di una DIMENTICANZA alla quale verrà prontamente e finalmente posto rimedio? Anche perché gli Esodati, nel momento in cui vengono pubblicamente a conoscenza di questa realtà hanno probabilmente più di una ragione per indignarsi…
Ma, al di là del “problema tecnico”, quello che più di ogni altra cosa mi lascia perplesso è questo: perché i Sindacati, pur essendone perfettamente al corrente e talvolta complici, su questa macroscopica anomalia sono tuttora SILENTI?
Questo perché, allora, al di là della pretesa da parte loro della “esclusiva” nella rappresentanza del mondo del lavoro, a proposito dei Sindacati diventa naturale domandarsi: qual è oggi il loro concetto di Equità e di Giustizia tra i Lavoratori?



25 gennaio 2013 F. Maletti
(franco.maletti@libero.it)











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