Tanti auguri, ragazzi!

Il titolo si riferisce all’anno di nascita dei ragazzi che diventeranno maggiorenni 18 anni nel 2013. A loro – che si affacciano al mondo della pienezza dei diritti (e dei doveri) - si rivolge in special modo il libro, così: “[…] Ti vorranno far credere che questo è il mondo migliore possibile, che ad avere troppi grilli per la testa si finisce male, che è meglio amministrare con decoro piuttosto che cercare strade alternative, nell’ignoto. Lasciali perdere, sono veleno. Perché la democrazia non è un dato: è sempre e soltanto un processo”.
Ho letto il libro una prima volta, tutto d’un fiato (perché così si deve leggere la prima volta) e mi sono sentito per le prime 57 pagine ai bordi di una manifestazione colorata, fantasiosa, leggera e allegra. Da pag. 58 ci sono entrato dentro e sono anch’io stato parte di quella fiumana di persone, individui, sentimenti, aspirazioni e speranze. Ecco la prima virtù del libro: allegro, “sparato”, leggero eppure denso e spesso, saporito e intrigante. Sono arrivato alla fine che non mi bastava, con in testa l’idea che il bello me l’ero perso per la troppa frenesia, per il chiasso e per il brio.
Allora l’ho riletto, stavolta a pezzi.
Ho scoperto che era vero: un’altra storia, un altro film, come se facessi il bagno in quei mari tropicali con l’acqua trasparente e cristallina dalla consistenza spessa, come smeraldo liquido. Siccome è proprio raro che io rilegga un libro due volte, pensavo che mi sarei stufato e invece no: in ogni pagina ho trovato qualcosa che mi ha acchiappato e lanciato verso le successive.
Ci ho trovato la caduta del muro, il trionfo del capitalismo e del liberismo, la globalizzazione, il genocidio jugoslavo, la Genova del G8, il Pinguino De Longhi assurto a simbolo di un consumismo che intorbida le coscienze e disfa le velleità di cambiamento. Dentro c’è Libera, la teologia della liberazione, Hegel, i miei eroi Giancarlo Caselli e Luigi Ciotti, la lotta alla mafia finalmente raccontata come il nuovo antifascismo capace di unire le volontà e maturare le coscienze, di qualunque colore politico esse siano. Ci sono Alex Langer, Hannah Arenth, Peppino Impastato, Max Weber e tante altre esperienze e lezioni. Tutto letto con la freschezza di uno sguardo limpido e un linguaggio diretto e chiaro.
C’è la politica, la spinta al cambiamento, la voglia di rivoltare tutto per costruire un mondo dove la maturazione delle coscienze accompagna e promuove lo sviluppo della società , dove liberà fa rima con giustizia e domani è meglio di oggi perché siamo più com/penetrati l’uno all’altro. Insomma, una miniera dis timoli e suggestioni per chi ragiona e si occupa di politica, una sorta di manifesto politico di una generazione che cerca le cose buone, la vita giusta e felice attraverso la coltivazione appassionata delle radici, dei fusti e delle fronde. Di radici il libro è pieno, ma non sono un peso, servono a dare conto delle fronde, rigogliose, fresche e svettanti nel cielo, ottima base per un impegno politico intenso e appassionante.
Non l’ho ancora riletto per la terza volta, lo farò con i mie studenti di quarta, quelli nati nel 1995, che compiono 18 anni nel 2013. Questa volta sarà prima per continuare a sperare, insieme con loro, poi per spiegare che cosa deve essere un programma politico, infine per copiare!
Compratelo e regalatelo. L’ho fatto per Natale e mi sono trovato molto bene.
Il libro è da leggere ascoltando “Ordinary people” di Neil Young e “Mermaid Avenue” di Billy Bragg & Wilco.
Una critica: i ragazzi che compiono 18 anni oggi leggono spesso sui dispositivi elettronici…
Davide Mattiello, “95 TANTI AUGURI, RAGAZZI!”, ADD Editore
Mariano