NOVITA'
latest

468x60

header-ad

LE PRIMARIE E LA DEMOCRAZIA

Raccolte fondi e candidati ricchi di F. Maletti

Io non so in Italia fino a che punto sia possibile esprimere anche solo una minima critica al meccanismo delle Primarie senza venire immediatamente additati come degli antidemocratici che “impediscono al popolo di esprimere il suo sacrosanto diritto di scegliere il proprio leader”.
Per effetto della legge “porcata”, che attribuisce soltanto al leader la possibilità di nominare i suoi subalterni, “ venga almeno data l’opportunità al popolo di decidere chi deve essere il leader…”. Questo è il ragionamento. Fatto proprio, sia da Prodi che da Veltroni, (che non se la sono sentita di fare una dura opposizione alla proposta di legge porcata), ed ereditato in seguito da Bersani (se non ob torto collo mi auguro almeno con qualche dubbio), ed oggi sposato anche da Alfano del PDL: disposto a tutto pur di salvare il sistema bipolare che tante fortune politiche ha portato al suo “padrone” Berlusconi.
Nessuno ha mai malignamente obiettato come questo sistema (delle Primarie), fosse l’unico modo rimasto per far credere, ciascuno ai propri elettori di riferimento, di essere ancora “partiti”. Partiti che solo così si ricordano della democrazia. Dal momento che hanno scelto di abbandonare la formula di partito organizzazione per diventare invece partito movimento: una specie di comitato elettorale che si sveglia soltanto in prossimità delle elezioni, e che per tutto il resto del tempo sonnecchia, lasciando il suo leader libero di agire indisturbato e in rappresentanza di tutti.

SCUOLA: IL MERITO E IL PREGIUDIZIO

Luglio 2007, il Consiglio Regionale alle prese con una revisione della vergognosa legge sui buoni-scuola che finanziava le famiglie degli allievi della scuola privata. Fra le idee  l’istituzione di “premi” per gli studenti dell’ultimo anno delle superiori che si distinguevano per merito. Alcuni gruppi di sinistra non erano d’accordo, volevano legare la borsa al reddito. Scrissi loro una lettera…
Premiare il merito non è un’ingiustizia

image Cari colleghi consiglieri,
la legge regionale sul diritto allo studio, frutto di una gestazione interminabile e di imbarazzi ancora oggi evidenti, rischia di fermarsi di nuovo, questa volta su una questione in sé dirimente, ma del tutto inutilmente ideologica: gli studenti che vanno bene a scuola possono essere “premiati” e basta, o debbono anche essere “poveri” per ottenere un riscontro dalla Regione Piemonte?
L’art. 9 della legge infatti prevede premi e riconoscimenti (dal viaggio di studio al corso di lingua straniera, alla borsa di studio per l’università…) per gli studenti degli ultimi due anni della scuola superiore che riportino risultati scolastici d’eccellenza.
La spesa totale è irrilevante rispetto allo stanziamento previsto per gli altri interventi previsti dalla legge – oltre 110 milioni di euro -, probabilmente neppure l’1 per cento dei fondi complessivi stanziati. Dunque, il problema non è economico, perché non si toglie nulla a nessuno. Il problema è politico: se sia giusto valorizzare quelli che studiano e si danno da fare, portando a casa risultati all’altezza, indipendentemente dalla condizione reddituale.

FACCE DA CULO

Una storia di Natale, molto più intrigante dei cinepanettoni. La realtà supera la fantasia, basta osservarla e conoscerla un po'.
A pranzo con mamy

Ricordate l'imprenditore edile che, nella notte del terribile terremoto dell'Aquila, sghignazzava al telefono col cognato e diceva: "Alle tre e mezza di stanotte ridevo nel letto...". E poi ancora: "Là c’è da ricostruire dieci anni"? 
Si chiama Francesco De Vito Piscitelli e ha 49 anni, è stato arrestato nell'inchiesta sugli appalti della Protezione Civile e torna alla ribalta in questa vacanze natalizie per una nuova versione della cafonaggine italica e dei danni che produce. Ma prima vediamo il contesto...
Piscicelli è da sempre collegato alla vecchia Alleanza nazionale. Forse per questo tre anni fa si era aggiudicato l’appalto delle tre piscine di Valco San Paolo, a Roma, (ricordate i Mondiali di nuoto?) con un ribasso d’asta che poi gli è stato "restituito" come variante in corso d'opera. Le piscine sono ancora chiuse,  i costi quadruplicati, a causa di un pilone fratturato.
"Piscicelli è stato intercettato e pedinato mentre acquistava tre orologi per funzionari della Protezione civile in una gioielleria romana, la stessa dove ha comprato "un bel regalo" per la storica segretaria di An: "Bisogna sbloccare i finanziamenti per la piscina". Alla moglie di Angelo Balducci, potente capo dei Lavori pubblici, a ogni scadenza l’imprenditore ha regalato un Rolex Submariner, due orologi della collezione Jaeger le Coultre e un Bang "da tre, quattromila euro", ci ricorda ieri Repubblica.
Uno così ci si aspetterebbe di vederlo in galera o almeno agli arresti domiciliari. Invece no: scorrazza liberamente con il suo elicottero (immatricolato in Slovenia), parcheggiandolo sulla spiaggia davanti al ristorante dove porta a mangiare la mamma settantacinquenne.

MONTI E TRAMONTI

Un appello ad abbandonare la logica del leader a favore della ragione delle cose. Franco Maletti ci racconta di come possiamo fare per estirpare il berlusconismo che c’è in noi e a costruire i presupporti per quell’equità di cui ancora non si vede traccia.
Il cambiamento “adulto”  di F. Maletti

E’ straordinario come la maggior parte delle persone riesca a dimenticare così in fretta quella che fino a ieri era l’immagine di sé che l’Italia dava al Mondo tramite i suoi governanti: un paese di cicale rappresentato da un signore gaudente e sempre in festa, con stuoli di lacchè e di prostitute scortati e difesi dagli eunuchi della Lega che arrivavano a sostenere che la Ruby era davvero la nipote di Mubarak. Abbiamo visto vari scilipoti osannanti e pronti a qualunque sacrificio purchè questo riguardasse gli “altri”: perché “ci sono i comunisti alle porte, dai quali bisogna difendersi con qualunque mezzo, anche illecito”. Abbiamo visto parlamentari usati come droni privi di cervello colpire e distruggere avversari politici, prescindendo aprioristicamente dalla bontà di qualunque loro argomentazione: perché l’ordine impartito era quello di impedirgli anche solo di parlare.

PRIMARIE GRUGLIASCHESI: DEMO/DELUSIONE!

Ieri, nel corso di una surreale conferenza stampa con una sola giornalista, una bella parte del centrosinistra della mia città ha manifestato la sua inutilità… Ecco il mio pensiero e il mio messaggio in una lettera aperta che vi prego di aiutarmi a diffondere.
Primarie con fantasma
fantome Caro centrosinistra, cari candidati alle primarie,
quando gli Ecologisti mi hanno proposto di essere il loro candidato alle primarie del centrosinistra di Grugliasco ne sono stato onorato, perché una forza politica (seppure piccola e in fase di ristrutturazione pesante) riteneva che questa città potesse ancora avere bisogno di uno come me. Tutti sanno come negli ultimi tempi io sia sollecitato da molti grugliaschesi ad occuparmi di nuovo più intensamente della città di cui sono stato sindaco. Questo per me rappresenta la migliore attestazione di stima e di riconoscenza per le cose che, insieme ai gruppi che mi hanno sostenuto e alle persone che ci hanno lavorato, abbiamo combinato in questa città.
Siccome non sono un amante delle ”minestre riscaldate”, ho da subito dichiarato la mia disponibilità a lavorare e a collaborare con tutti coloro che lo desiderassero, ma nell’ottica di un progetto di ricostruzione di un centrosinistra che fosse unito a partire dai programmi e da un’idea della politica fondata sulla trasparenza nei costumi e nei comportamenti. L’unità del centrosinistra per me non è retorica, ma un impegno concreto che mi è toccato già altre volte: nel 1994 – dopo la grande tangentopoli locale – accettai di essere il candidato di tutti i partiti del centrosinistra, anche di quelli che ci avevano osteggiato in ogni modo fino a qualche settimana prima; nuovamente nel 2002, al termine del mio secondo mandato, quando lavorai con dedizione a realizzare il progetto che molti (compreso Montiglio, allora segretario cittadino dei DS) caldeggiavano.

UNA LEGGE PER LA MUSICA

Tre anni dopo la legge manca ancora…
Oltre tre anni fa, mi feci promotore della presentazione di una proposta di legge regionale per disciplinare tutto il mondo della musica: contributi, attività di promozione, sostegno alle associazioni e agli artisti, garanzie sindacali minime, sviluppo di forme per aumentare la diffusione della pratica musicale e dell’ascolto e della produzione.
Collaborarono musicisti, associazioni e soggetti coinvolti. La proposta di legge si è fermata in commissione e lì è finita, senza che nessuno la riprendesse in questa legislatura. Peccato.
Il video si riferisce a una intervista sul tema che rilasciai a Telestudio nell’estate del 2009. Tratto dei temi che il disegno di legge prende in considerazione e traccio un quadro della situazione nella nostra Regione.
Mariano

MI SPAVENTA? LO AMMAZZO E LO BRUCIO!

Dopo l’incendio delle Vallette e gli omicidi di Firenze, niente prediche e morali. Facciamo attenzione.
Una mattina a scuola

rom Stamattina ho toccato con mano i risultati delle politiche educative, dell’intreccio fra queste e la televisione, il buon senso delle persone comuni, la morale famigliare.
Piccoli focolai di discussione intorno alle vicende delle Vallette e agli omicidi di Firenze, in rilassatezza e senza la minaccia di doverne scrivere subito dopo. Gratis, insomma, senza sorpresina finale dell’insegnante e senza che nessuno si sentisse in dovere di snocciolare le frasi comuni che fanno tanto piacere nei contesti pubblici.
Sì, lei ha fatto male ad accusare i rom di averla violentata, ma con tutte quelle che combinano gli zingari…”, avvalorando l’idea che – se mia violenza ci fosse stata – l’aggressione e il rogo sarebbero stati legittimi. Non un parola di condanna per quelli che hanno approfittato dello sdegno e della rabbia delle persone per portarle a fare una cosa vergognosa. Non una riflessione, anche primitiva, su questo modo di regolare i rapporti fra le persone. Non un ripensamento sulle dinamiche che rendono una folla civile una massa inumana. D’altra parte nella folla civile ci stava anche ineffabile segretaria provinciale del PD e non pare abbia sentito il bisogno di intervenire per affermare che una manifestazione per farsi giustizia da soli semplicemente non si fa. Questo a loro non l’ho detto, la sinistra è già abbastanza sputtanata così.

RADICI

Dove vai, se non sai da dove vieni?

radici1 Mi ha sempre stupito la celerità con cui alcuni individui cambiano casacca: la rapidità con cui lo fanno, la leggerezza che ci mettono, la naturalezza nell’affrontare gli altrui rilievi e le battute maliziose con un’alzata di spalle e qualche parole di circostanza. Il cambio di casacca corrisponde anche alla negazione del passato (“mai stato comunista”, “sono loro che sono cambiati”)
Non si tratta solo delle giravolte dettate dalla convenienza, dal calcolo, dalla contingenza. Di queste sono talmente piene la vita quotidiana, quella collettiva, quella pubblica e la nostra Storia che si smette di stupirsi ancora prima di cominciare a imparare a parlare.

LE DUE LADRE

Mercati: innocenti evasioni

Mercato della Crocetta, sabato mattina. Solita ressa e gente che si fa largo con difficoltà fra le bancarelle così vicine che passarci in mezzo è un vero e proprio esercizio di equilibrismo. Merci, soldi che passano di mano, gente che guarda, gente che si incontra, gente che vende, altra che ruba.
Il brusio subisce improvvisamente un’impennata: una signora si  messa a strillare forte e tutti gli altri si sono ammutoliti cercando di capire che cosa sta succedendo. Le urla della signora – che intanto abbiamo scoperto essere bionda e di circa 40-45 anni di età – non lasciano capire granché, ma la commessa del banco accanto spiega che ha appena beccato una ladra che stava scappando con una maglia presa proprio dalla sua merce.
E così vediamo anche la ladra, bloccata dalla ressa e dunque impossibilitata a dileguarsi: una signora di circa 60 anni benvestita e curata, che non da' certamente l’idea di fare questo mestiere per fame. Piuttosto, anche per come si comporta, sembra una signora piuttosto disturbata.
Veniamo a sapere, sempre dalla commessa del banco accanto, che la ladra la conoscono tutti i negozianti del mercato. Ruba sistematicamente e viene beccata quasi sempre, anche perché oramai tutti alzano le antenne non appena si avvicina al banco.
Intanto che rapidamente ci vengono trasferite queste informazioni, la derubata ha acchiappato la ladra e si è fatta pagare la merce, sempre strillando forte. La ladra si è allontanata con la testa bassa a smaltire la vergogna da qualche altra parte e la derubata allora improvvisa un comizio a uso di noi avventori che abbiamo assistito alla scena.
Dice più o meno così: “E’ una vergogna che ci sia della gente che si approfitta del culo che si fanno quelli che lavorano onestamente, alzandosi la mattina presto e vivendo le giornate con mille rinunce per portare avanti l’attività e la famiglia. Quella signora fa proprio questo, distruggere le attività oneste delle persone oneste”. E ha ragione.
Solo che, dopo che si è fatta dare i soldi della maglia dalla ladra (120 euro), si è ben guardata dal battere lo scontrino. Così ha rubato a me e a tutti quelli che pagano fino all’ultimo euro di tasse anche la speranza che ci sia una corrispondenza fra le parole e i fatti.
Mariano

IL CAVALIERE DELL’ARCOBALENO

Il video che segue è uno spezzone di una trasmissione televisiva estiva di Telestudio. L’anno è il 2009.
Sto presentando il libro di Davide Pelanda “Il cavaliere dell’arcobaleno”. E’ un libro che parla dell’avventura politica e umana di un mio amico, Pasquale Cavaliere. Contiene testimonianze ed episodi raccontato da giornalisti che l’hanno seguito, da amici  e da persone che ne hanno amato al passione civile e ammirato il coraggio, l’abnegazione e l’impegno.

PRIMARIE: LA TENTAZIONE DI VINCERE FACILE

Una nuova tappa nella definizione del concetto di “democrazia” ad opera dei PDini grugliaschesi. Le primarie sono un bagno di democrazia, non un bidè fatto con poca acqua e nemmeno pulita. FATE GIRARE  E CONDIVIDETE, PER FAVORE...
Le regole self-service

Primarie1c Fin dalla sua nascita il PD sostiene la pratica delle primarie come strumento democratico per la selezione dei candidati alle cariche monocratiche, sindaci in primis. E’ una  buona cosa, anche se le primarie non risolvono il problema delle idee, almeno permettono di spostare la selezione del personale politico e amministrativo fuori dalla sempre più asfittiche stanze dei partiti: qualche volta vince il candidato designato, qualche volta vincono gli outsiders. E’ la democrazia, bellezza!
A Grugliasco no, sono speciali, i candidati che potrebbero dare fastidio agli uomini di apparato non li fanno partecipare alle primarie, così non si rischia. Ecco come sta andando.