Il dibattito intorno ai costi della politica trova una voce interessante e un punto di vista documentato e sereno, quello di F. Maletti, iscritto al PD. Eccovelo.
Gli strani costi della politica a Grugliasco di F. Maletti
Nel territorio grugliaschese, (colpevole una vivace polemica aperta dall’ex sindaco Mariano Turigliatto nei confronti del vigente assessore Roberto Montà ), si sono accesi i riflettori sui compensi degli amministratori.
Si è così scoperto che una bizzarra norma contenuta nell’ art. 82 del Testo Unico Enti Locali (T.U.E.L.) dispone che per i “lavoratori dipendenti che non abbiano richiesto l’aspettativa, in assenza di provvedimenti della Giunta e del Consiglio comunale che ne dispongano un incremento o una diminuzione per i rispettivi componenti, l’indennità debba essere DIMEZZATA”.
Per evitare questo “dimezzamento” l’assessore Montà avrebbe chiesto e ottenuto un posto di lavoro NON da dipendente, ma come “co.co.co.”. Tralasciando per un momento i giudizi morali sull’episodio, una persona che fa ininterrottamente l’assessore da dodici anni come sarebbe stato giudicato se non avesse utilizzato la legge nel modo (per lui) più conveniente? Chi non sa fare bene i suoi interessi non credo possa chiedere agli altri una delega per fare gli interessi loro: sarebbe poco “credibile”.
Ritengo quindi l’operato di Montà (dati i tempi che stiamo vivendo) politicamente giustificato.
Rimane però il problema dei compensi di tutti gli altri componenti della giunta...
Mettendo a confronto il compenso lordo attribuito a ciascun amministratore con il compenso netto percepito in busta paga, calcolando l’aliquota applicata è abbastanza facile stabilire per ciascuno il reddito da lavoro con buona approssimazione:
Sindaco Mazzù: indennità piena perché NON è “lavoratore dipendente”. Il suo reddito supera i 75.000 euro.
Vicesindaco Montiglio: indennità piena perché NON è “lavoratore dipendente”. Il suo reddito è compreso tra i 28.000 ed i 55.000 euro.
Assessore Colombi: indennità dimezzata perché è lavoratore dipendente. Il suo reddito è compreso tra i 15.000 e i 28000 euro (!).
Assessore Cuntrò: indennità dimezzata perché lavoratrice dipendente. Il suo reddito è compreso tra i 28.000 ed i 55.000 euro.
Assessore Montà : indennità piena perché NON è “lavoratore dipendente”. Il suo reddito è compreso tra i 15.000 ed i 28.000 euro.
Assessore Musarò: indennità piena perché NON è “lavoratore dipendente”. Il suo reddito è compreso tra i 28.000 ed i 55.000 euro.
Assessore Petrucci: indennità dimezzata perché lavoratrice dipendente. Il suo reddito è compreso tra i 15.000 ed i 28.000 euro (!).
Assessore Turco: indennità dimezzata perché lavoratore dipendente. Il suo reddito è compreso tra i 28.000 ed i 55.000 euro.
Assessore Zito: indennità piena perché NON è “lavoratrice dipendente”. Il suo reddito è compreso tra i 28.000 ed i 55.000 euro.
Presidente Fiandaca: indennità piena (risulterebbe senza altri redditi).
Stando così le cose non credo che ci si possa trincerare dietro al fatto che “questa è la legge”. Perché se “questa è la legge” allora vuole dire che se viene chiamato a fare l’assessore un lavoratore part time a 500 euro al mese questi ha l’indennità dimezzata, mentre chi è lavoratore autonomo (e magari guadagna molto più dei centomila euro che dichiara) ha diritto COMUNQUE all’indennità piena.
Possibile che a livello comunale non siano mai state prese iniziative per apportare dei correttivi su una norma che, applicata in modo becero, è (art. 36 Cost.) addirittura incostituzionale ?
E pensare che Grugliasco è amministrata dal Partito Democratico…
agosto 2011 F. Maletti
Gli strani costi della politica a Grugliasco di F. Maletti
Nel territorio grugliaschese, (colpevole una vivace polemica aperta dall’ex sindaco Mariano Turigliatto nei confronti del vigente assessore Roberto Montà ), si sono accesi i riflettori sui compensi degli amministratori.
Si è così scoperto che una bizzarra norma contenuta nell’ art. 82 del Testo Unico Enti Locali (T.U.E.L.) dispone che per i “lavoratori dipendenti che non abbiano richiesto l’aspettativa, in assenza di provvedimenti della Giunta e del Consiglio comunale che ne dispongano un incremento o una diminuzione per i rispettivi componenti, l’indennità debba essere DIMEZZATA”.
Per evitare questo “dimezzamento” l’assessore Montà avrebbe chiesto e ottenuto un posto di lavoro NON da dipendente, ma come “co.co.co.”. Tralasciando per un momento i giudizi morali sull’episodio, una persona che fa ininterrottamente l’assessore da dodici anni come sarebbe stato giudicato se non avesse utilizzato la legge nel modo (per lui) più conveniente? Chi non sa fare bene i suoi interessi non credo possa chiedere agli altri una delega per fare gli interessi loro: sarebbe poco “credibile”.
Ritengo quindi l’operato di Montà (dati i tempi che stiamo vivendo) politicamente giustificato.
Rimane però il problema dei compensi di tutti gli altri componenti della giunta...
Mettendo a confronto il compenso lordo attribuito a ciascun amministratore con il compenso netto percepito in busta paga, calcolando l’aliquota applicata è abbastanza facile stabilire per ciascuno il reddito da lavoro con buona approssimazione:
Sindaco Mazzù: indennità piena perché NON è “lavoratore dipendente”. Il suo reddito supera i 75.000 euro.
Vicesindaco Montiglio: indennità piena perché NON è “lavoratore dipendente”. Il suo reddito è compreso tra i 28.000 ed i 55.000 euro.
Assessore Colombi: indennità dimezzata perché è lavoratore dipendente. Il suo reddito è compreso tra i 15.000 e i 28000 euro (!).
Assessore Cuntrò: indennità dimezzata perché lavoratrice dipendente. Il suo reddito è compreso tra i 28.000 ed i 55.000 euro.
Assessore Montà : indennità piena perché NON è “lavoratore dipendente”. Il suo reddito è compreso tra i 15.000 ed i 28.000 euro.
Assessore Musarò: indennità piena perché NON è “lavoratore dipendente”. Il suo reddito è compreso tra i 28.000 ed i 55.000 euro.
Assessore Petrucci: indennità dimezzata perché lavoratrice dipendente. Il suo reddito è compreso tra i 15.000 ed i 28.000 euro (!).
Assessore Turco: indennità dimezzata perché lavoratore dipendente. Il suo reddito è compreso tra i 28.000 ed i 55.000 euro.
Assessore Zito: indennità piena perché NON è “lavoratrice dipendente”. Il suo reddito è compreso tra i 28.000 ed i 55.000 euro.
Presidente Fiandaca: indennità piena (risulterebbe senza altri redditi).
Stando così le cose non credo che ci si possa trincerare dietro al fatto che “questa è la legge”. Perché se “questa è la legge” allora vuole dire che se viene chiamato a fare l’assessore un lavoratore part time a 500 euro al mese questi ha l’indennità dimezzata, mentre chi è lavoratore autonomo (e magari guadagna molto più dei centomila euro che dichiara) ha diritto COMUNQUE all’indennità piena.
Possibile che a livello comunale non siano mai state prese iniziative per apportare dei correttivi su una norma che, applicata in modo becero, è (art. 36 Cost.) addirittura incostituzionale ?
E pensare che Grugliasco è amministrata dal Partito Democratico…
agosto 2011 F. Maletti