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QUESTIONE DI FIDUCIA

Berlusconi continua ad incassare voti di fiducia in Parlamento, l'opposizione vaneggia
Il triste spettacolo del centro sinistra

Abbiamo appena vinto le elezioni amministrative, abbiamo dato un ceffone come nessuno si aspettava con il quorum ai referendum, abbiamo battuto l'Italia in lungo e in largo, tormentando i nostri amici perché andassero a votare, perché si turassero ancora una volta il naso in nome di un interesse superiore... ed eccoci di nuovo daccapo! Questi non cambiano proprio mai, nemmeno quando vincono per meriti altrui riescono a fare tesoro del credito che raccolgono.
Vendola bisticcia con Bersani, entrambi utilizzando il più puro linguaggio del bolscevismo senza Lenin, Di Pietro si chiede dove sia finita l'idea di un programma comune del centro sinistra, insinuando in noi l'idea che non ci sia, nemmeno sulle cose più elementari: riforma elettorale, fisco, lavoro, ambiente, istruzione, energia e merito.
Sembra che siano passati anni da quel mervaiglioso 13 giugno e invece neanche due settimane sono state sufficienti a far ritornare tutto come prima.

Intanto Berlusconi incassa voti di fiducia nel Parlamento in cui si è asserragliato coi suoi, assediato dal paese, ma non da questa opposizione stracca, senza idee e forse senza alcun vero interesse a mandarlo a casa. Se la chiacchiera con Bossi che - anche lui! - in due giorni si è già rimangiato tutti i vaneggiamenti che hanno fatto vibrare i cuori dei suoi fan a Pontida.
L'impressione è che il tutto stia su per miracolo, stabile finché non interviene qualche alito di vento a far crollare il tutto. L'agonia di Berlusconi sembra lunga, pericolosa e tormentata; il nostro paese la pagherà ancora cara, come se non bastasse quello che ha già pagato e sta pagando.
L'opposizione ci mette del suo, iniettando dosi massicce di tonico per tenere in vita un'esperienza della quale prima ci si libera e meglio sarà. Uno spettacolo desolante che rafforza certamente le posizioni dell'antipolitica, quella parte del paese che pensa che sono tutti uguali, che è tutto un magna-magna, che non c'è speranza per questo paese popolato da bambini da governare con l'incanto e l'illusione.

Questo dispiace. Dispiace che le speranze e il lavoro di tante persone vengano di nuovo vanificate dalle fumoserie di un ceto politico inadeguato, dai bisticci dei leader, dai comportamenti meschini in un momento che richiederebbe vero senso dello Stato e disinteresse personale a chi si occupa di cose di tutti.

Mariano
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