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ASPETTANDO I BALLOTTAGGI

Un mantra percorre l’Italia: che lunedì diventi un urlo di gioia!
De Magistris e Pisapia, ‘sti mariuoli li portan via

Tutti qui ad aspettare l’esito dei ballottaggi di Milano e Napoli, oltre a quelli di città più piccole, ma altrettanto importanti. Aspettiamo con trepidazione che si compia quello che in troppi speriamo e che non oso qui richiamare per scaramanzia.
Eh già, perché bisogna avere cura di tutto e temere ogni possibile intoppo a un evento che potrebbe restituirci la speranza perduta e la voglia di dare quella spallata che i nostri amici sfibrati e “castati” non sono riusciti finora a dare.
Pensa se vince Pisapia”, bisbiglia la signora ottantenne che credeva di aver già visto tutto e che si è improvvisamente rianimata alla nipote militante.
Shhhh! Nonna!  Non si dice, dirlo porta sfiga”, risponde la fanciulla ammiccando con lo sguardo e stabilendo con la nonna quella complicità intergenerazionale che mancava da quando la Milano da bere ha sostituito quella da vivere. Stavolta – almeno finora – perfino D’Alema ha detto quello che doveva dire e non si è fatto qualcuno dei soliti numeri che ci hanno fatto perdere occasioni su occasioni. Anche Veltroni ha scelto di non chiedere congressi straordinari o rivendicare dimissioni del segretario del suo partito proprio adesso. Stanno zitti e sottotraccia e la cosa ha dell’incredibile, considerato gli aiutini che hanno dato a b in passato, specialmente quando sembrava bollito e pronto alla sconfitta.

La Moratti paga i figuranti, Lege e PdL litigano sui ministeri da sparpagliare per l’Italia, stavolta sembrano loro in preda alla sindrome degli ultimi governi centrosinistri, quelli mastellizzati. Già Mastella, lui adesso sta nel centrodestra: vuoi vedere che…
Insomma, ansia e trepidazione, attesa per le quindici i lunedì e il rimpianto di non averne parlato con Obama.
Domani, vuoi vedere che...

Mariano
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