L'interpretazione della democrazia e del conflitto di interessi nel centrosinistra locale
Ieri pomeriggio, occasione mondana, di quelle che chiamano a raccolta il bel mondo locale. Sono inivitato e vorrei davvero esserci, ci tengo alla festeggiata. Solo che ho un impengo di lavoro concomitante: niente di male, passerò qualche minuto prima a farle i miei auguri e a darle un piccolo regalino che ho scelto con mia moglie. Faccio così e arrivo alla festa prima che cominci.
Trovo la festeggiata insieme a un mio ex collega, ora presidente della Spa che si occupa dei rifiuti dell'Ovest, e segretario del PD di Grugliasco. Una rappresentazione vivente del conflitto di interesse - sapete quella roba per cui i benpensanti di sinistra arricciano il labbro atteggiando la boccuccia a un'aria schifata? - che se la vive proprio bene, senza imbarazzo perché gli ex-comunisti giudicano gli altri con severità almeno pari all'indulgenza con cui giustificano se stessi. Suvvia, è lì per meriti professionali, mica per nomina politica!
D'altra parte è in buona compagnia: il segretario del PD di Collegno è presidente di una società pubblica con prevalenza dello stesso Comune, nello stesso consiglio di amministrazione dei rifiuti siede anche il responsabile grugliaschese di Italia dei Valori... tutto ok. Ai fessi parlano di etica, legalità , rispetto delle regole, del liberalismo.della separazione delle funzioni e di mille alte cose ancora, beati loro che ancora ci credono!
Tornando a ieri, invito scherzosamente la festeggiata, di cui è nota la veemenza con cui sposa cause e persegue obbiettivi, a occuparsi delle cose che non vanno nella città in cui abita, Collegno. Taccio dello scandalo che vede la città senza assessore da mesi, coinvolto in una brutta storia di presunta concussione, non vorrei urtare la suscettiibilità dell'altro ospite, i demos sono molto solidali fra loro!.
Ironizzo con lei dell'avventura del mio amico Robby (leggi) e della causa che si sta avviando verso l'amministratore delegato della spa (120 mila euro di costo annuo dei CdA, si dice, un po' troppi per chiamare i gendarmi che multano il mio amico Robby; giusti se risolvesse i problemi dei cittadini invece di mandarli a spasso per settimane con i rifiuti in auto).
L'ospite così commente le mie parole "Eh, già ! Tu le la prendi sempre con il centrosinistra!". Capito?
Per questa gente, se denunci le cose che non vanno, lo devi fare solo se sono gli altri. Ai nostri è tutto permesso, siamo della stessa banda, cazzo! Se poi lo fai, devi essere eliminato, messo all'angolo per evitare che le loro conventicole abbiano a risentirsi e a dover rispondere delle cose che fanno. Già sentita all'epoca della lettera alla Bresso, loro che sono per la libertà di stampa, naturalmente se parli male degli altri, che sono per la meritocrazia, ma solo se viene scelto qualcuno di un'altra corrente del partito. Povera Italia, altro che senso dello stato, rispetto delle regole, trasparenza, coerenza fra comportamenti e dichiarazioni... tutte cavolate!
Ecco perché gli ho risposto che "Per me siete tutti uguali, non c'è più differenza". Se bastasse una spolverata di uguaglianza e un pizzico di rosso per rendere migliore questo paese, potrei persino cambiare idea. Ma non è così.
Mariano
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