di Patrizio Brusasco
L'interrogazione n. 2294/2008, presentata da Mariano Turigliatto la scorsa estate, è stata a dir poco lungimirante e avrebbe sicuramente tolto dalle mani della Giunta regionale un'altra patata piuttosto bollente di questi tempi dopo l'affaire del Premio Grinzane Cavour: l'imbarazzante situazione della società SITO, composta della FinPiemonte, delle Ferrovie e della società privata Socotras, che ha spinto la minoranza consiliare a chiedere un Consiglio ad hoc su questa vicenda.
Un esempio verosimilmente non proprio virtuoso di pubblica amministrazione, che abbisogna di chiarezza, in cui dei privati gestivano denari pubblici per costruire capannoni, per un lungo periodo senza alcuna gara di appalto (ma poi la situazione non è comunque migliorata) nell'interporto di Orbassano.
La vicenda è longeva e attraversa varie responsabilità amministrative e politiche, comuni ai due schieramenti, e anche in questo caso la somiglianza col premio Grinzane è stupendamente calzante. Agli attacchi del capogruppo di minoranza Angelo Burzi che, pur ammettendo la trasversalità politica del problema relativo a SITO, ha chiesto alla presidente Bresso come abbia potuto non accorgersi di tale anomalia in ben quattro anni di governo, Mercedes Bresso ha così dichiarato: "Speriamo si riesca a trovare una soluzione soddisfacente per tutti. Se non ci riuscissimo siamo pronti ad adire le vie legali con un'azione per indebito arricchimento... Ovviamente speriamo di risolvere il problema con una decisione più veloce e più solida. La volontà di separarci dal socio privato, Socotras, non cambia. mantenendo fermo questo obiettivo, oggi non è però facile trovare una via di uscita. Secondo me non c'è un problema giuridico, ma un problema sostanziale. Sito ha goduto di un rilevante contributo pubblico, ed è giusto che la Regione e più in generale la pubblic aamministrazione recuperino quanto hanno erogato negli anni passati".
Sulla vicenda è ovviamente intervenuto il consigliere Mariano Turigliatto che ha chiesto, a questo punto, l'azzeramento delle cariche di SITO e il proseguimento delle indagini per fare luce su questa intricata vicenda. "Già a giugno - dichiara Turigliatto - avevo presentato una interrogazione che non ha mai avuto risposta. Da chiarire è soprattutto il criterio che è stato seguito per valutare i capannoni che insistono sull'area strategica destinata ad accogliere il centro logistico dell'alta velocità con la Francia".