di Patrizio Brusasco
Riparte l'anno accademico, riaprono le scuole, tornano i famigerati test per la regolazione dell'accesso universitario e riscoppiano le giuste e inevitabili polemiche. Non ci stuferemo mai di dire che queste norme restrittive, poco di gestione dei flussi occupazionali, certamente molto fasciste, sono clamorosamente anticostituzionali, lesive della dignità e del diritto di ogni persona di provare a costruirsi qualsivoglia progettualità di vita, fonte di enormi ingiustizie umane e sociali, incubatrici di prebende, privilegi e reati di ogni tipo, in un mercato del lavoro che ormai mostra tutti i suoi limiti, le sue aporie nonché i suoi malcostumi, spesso appetibili dalla stessa magistratura, tra continui ricorsi al Tar e al tribunale ordinario, come illustrano le cronache di ogni giorno.
Ci si permette dunque di ripubblicare un articolo che il sottoscritto aveva scritto a seguito dell'uscita del libro del dottor Citro dal titolo suggestivo "Vietato studiare". Questo anche per dimostrare come, in Italia, articoli datati siano sempre di attualità e di un certo tono profetico dotati, alla luce peraltro dei recentissimi scandali che hanno nuovamente colpito l'ateneo subalpino (non iam deus in corpore inclusus Cassandra loquitur, ah..ah...)
SEGUE PARTE DELL'ARTICOLO REDATTO E PUBBLICATO IN DATA DOMENICA 20 APRILE 2008
Si possono accettare crimini di ogni tipo poiché connaturati alla bestialità umana; si possono accettare soprusi per ogni motivazione che sia, ma sempre legata alla umana bestialità. Non si può accettare il crimine che stanno perpetrando in Italia ormai da molti anni, vale a dire l'UCCISIONE DEL DIRITTO ALLO STUDIO! Un crimine gravissimo, soprattutto nella società di oggi, quanto mai affamata di sapere, come radice e unica fonte di sviluppo presente e futuro, in primis umano poiché lo studio, di per sé, rimane altamente formazione dell'individuo e della persona, anche se sempre più spesso si trasforma in esercizio di potere di qualsivoglia natura.
Che il suk dei numeri chiusi all'Università sia uno scempio dell'intelligenza, perpetuato peraltro da soggetti ritenuti affatto intelligenti, è cosa arcinota e che nasce da inaccettabili logiche di lobby e di difesa dei propri feudi baronali, a partire dall'arroganza conclamata e debordante di una classe-casta docente accademica sempre più esautorata dal suo blasone e sempre più attenta a logiche extra-intellettive, legate allo scambio di interessi privati e a mercimoni corporei che si consumano vergognosamente in tutti gli atenei di ogni facoltà. Ma non è il caso di dilungarci su un tema che necessiterebbe di un ipertesto piuttosto che di uno striminzito articolo su web!
Il massimo del clamore lo suscitò il medico Massimo Citro che, plurilaureato con lode e mai dimentico delle sane conoscenze umanistiche, affrontò il test di medicina a Torino per dimostrarne l'assurdità, quando non anche - è cronaca di questi tempi - le plurime irregolarità di ogni tipo e il mercimonio che vi era dietro (il discorso peraltro si proietta bene anche sulle scuole di specializzazione e sull'ingresso nel mondo del lavoro - almeno quello tradizionale e non precario - e sul prosieguo della carriera di ogni individuo!!!). E' chiaro che il medico Citro, anzi l'alunno Citro, non passò il test: troppo difficile, complicato e volutamente astruso!
Scrisse allora un libro illuminante, dal titolo suggestivo "Vietato studiare" che andò ovviamente a ruba, in cui denunciava tutte le assurdità del sistema di cooptazione intellettuale in Italia, che poi si traduce nelle seguenti inferenze:Chi è tuo padre (alias, di chi sei figlio?); Hai una mammasantissima in paradiso? Sei Massone? L'hai data/o a qualcuno? Quanto ti è costato?... e via dicendo...insomma, un puzzle di tasselli tutti rigorosamente ed estremamente "virtuosi" che fanno di questa italietta un paese di cloache, per essere gentili, più che di civiltà.
Ma si sa che il mondo, soprattutto di oggi, è appannaggio dei "furbetti del quartierino", per citare un'icona della furbizia italica (al secolo Ricucci), e allora si faccia a gara a chi peggio si comporta, trasgredisce ai protocolli e alle regole e via dicendo. Si cambi il patto sociale, vera fregatura, e si riscrivano i codici civili, penali e del galateo, affinché il santo diventi delinquente e il delinquente (ma è già così!) santo! Ma il diritto allo studio, per amore degli dèi, lo vogliamo lasciare in pace? L'Università italica è forse privata? Ma se poi un Sig X. volesse crogiolarsi nella sua decima laurea, per puro prurito intellettuale...ma saranno pur fatti suoi...e come se poi il numero chiuso avesse migliorato l'annosa questione del trovare un legittimo lavoro dopo un già lungo iter formativo?!
L'ex ministro Mussi difendeva il fortino dei baroni accademici, asserendo come la colpa si dovesse addossare alle famigerate direttive europee. Ma tale difesa non regge come ben si evince dal libro del dottor Citro, in cui si denunciano le aporie del sistema politico, economico e accademico - nonché l'incostituzionalità dell'uso dei test di ammissione -, mirabilmente tutti coesi e intrecciati nelle loro operazioni, con tanto di teorie dimostrate o confutate, dati, cifre, letterature giurisprudenziali e quant'altro....
In calce, come dice il dottor Citro: "Comunque la si rigiri, ci troviamo di fronte a un colpo di Stato anche se limitato al settore dell'istruzione: perché è sempre colpo di Stato ogni volta che il potere di pochi prende il sopravvento su quello pubblico"...
POTREBBE ANCHE ESSERE CHE QUEST'ANNO, A FRONTE DEGLI SCANDALI PAZZESCHI DELLO SCORSO ANNO, DECIDANO DI FARE LE COSE PER BENE E IN REGOLA, MA NON VI FIDATE PERCHE' E' L'ESTREMA ARMA DEL DEMONIO DI FINGERSI BUONO PER CONTINUARE A INFINOCCHIARCI TUTTI!
BUON TEST A TUTTI GLI STUDENTI!!!