di Patrizio Brusasco
Si è consumato quest'anno il più particolare dei 25 aprile, tra paventati revisionismi e le solite polemiche ideologiche di parte, ma con la grande novità del V-day del "guru" Beppe Grillo che ha preso in senso figurato il giorno della Liberazione, proponendo una liberazione dalla cattiva informazione che, giocoforza, attanaglia in nostro Belpaese.
Non poteva mancare, com'è ovvio che fosse, la levata di scudi da parte dell'Ordine dei Giornalisti e delle varie testate giornalistiche di carta stampata piuttosto che di emittenza radiotelevisiva. Ora, al di là , delle giuste osservazioni mosse dal comico genovese, anche se a volte i toni sono sembrati un po' eccessivi, ma vanno compresi nella semiotica del testo del copione teatrale o della recita a soggetto, non si può fare a meno di dedurre alcune facili considerazioni:
La prima è che è tutto il sistema Italia che è profondamente malato, e il sistema informativo rappresenta un tassello, certamente importantissimo, ma non l'unico, soprattutto se si pensa che l'informazione trasmette - e qui si denuncia drammaticamente tutta la sua grave passività di fronte al sistema - le varie realtà nonché i meri interessi socio-politici ed economici italici; ne rappresenta dunque l'anello terminale!