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GIU LE MANI DALLO STUDIO!.

di Patrizio Brusasco

Si possono accettare crimini di ogni tipo poiché connaturati alla bestialità umana; si possono accettare soprusi per ogni motivazione che sia, ma sempre legata alla umana bestialità. Non si può accettare il crimine che stanno perpetrando in Italia ormai da molti anni, vale a dire L'UCCISIONE DEL DIRITTO ALLO STUDIO! Un CRIMINE gravissimo, soprattutto nella società di oggi, quanto mai affamata di sapere, come radice e unica fonte di sviluppo presente e futuro, in primis umano poiché lo studio, di per sé, rimane altamente formazione dell'individuo e della persona, anche se sempre più spesso si trasforma in esercizio di potere di qualsivoglia natura.

Che il suk dei numeri chiusi all'Università sia uno scempio dell'intelligenza, è cosa arcinota e che nasce da inaccettabili logiche di lobby e di difesa dei propri feudi baronali, a partire dall'arroganza debordante di una classe docente accademica sempre più esautorata dal suo blasone e sempre più attenta a logiche extra-intellettive, legate allo scambio di interessi privati e a mercimoni corporei che si consumano vergognosamente in tutti gli Atenei di ogni facoltà. Ma non è il caso di dilungarci su un tema che necessiterebbe di un ipertesto piuttosto che di uno striminzito articolo su web!

Il massimo del clamore lo suscitò il medico Massimo Citro che, plurilaureato con lode e mai dimentico delle sane conoscenze umanistiche, affrontò il test di medicina a Torino per dimostrarne l'assurdità, quando non anche - è cronaca di questi tempi - le irregolarità di ogni tipo e il mercimonio che vi era dietro (il discorso peraltro si proietta bene anche sulle scuole di specializzazione e sull'ingresso nel mondo del lavoro - almeno quello tradizionale e non precario - e sul prosieguo della carriera di ogni individuo!!!!!). E' chiaro che il medico Citro, anzi l'alunno Citro, non passò il test: troppo difficile, complicato e volutamente astruso!

 
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