di Giovanni Lava
In occasione della formazione delle liste per le primarie del Partito democratico tutti hanno messo l’accento, come grande novità positiva, sulla regola del 50 per cento di posti in lista alle donne, dei tanti posti in lista ai giovani, sul voto ai sedicenni, e così via. In sostanza in ogni dibattito politico per tutti, dai leader di partito ai militanti di base, è diventato un luogo comune che il rinnovo della politica debba necessariamente passare attraverso la partecipazione dei giovani e delle donne. Si tratta ormai di un vero e proprio imperativo categorico.
Forse nel mondo dei sogni tutto ciò potrebbe anche essere vero, ma possiamo permetterci di dire che nel mondo reale il rinnovamento della politica attraverso i giovani e le donne per il solo fatto che sono giovani e donne non solo è pura retorica, ma è pure una stupidaggine?