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la cefalosporina è un principio attivo che....

Abbiamo da poco invitato i nostri lettori a scrivere articoli e a mandarceli. I "migliori" hanno prontamente risposto all'appello. Il post che segue è uno tra questi. Grazie all'autore... e continuate a inviarci materiale sottoponendoci i temi che vi stanno a cuore.

di Fabrizio Giacone

La settimana scorsa mi è capitato di dover portare mio figlio al pronto soccorso del Regina Margherita (noto ospedale pediatrico torinese, n.d.r.). Di fronte ad una strana forma di batterio e, soprattutto, al consiglio di un pediatra ("portatelo al pronto così vi fanno le analisi del sangue") non me la sono sentita di fare diversamente. Alla fine nulla di grave, anzi, mi sono preso anche la ramanzina dai medici perchè avevo "rubato il posto alle vere emergenze"! Ben felice per il nulla di grave me ne sono tornato a casa e anche la ramanzina l'ho accettata di buon grado.
Solo quando sono stato di nuovo a casa, a bocce ferme, mi sono reso conto che i medici avevano ragione, che effettivamente avevo usufruito di una prestazione senza averne necessariamente bisogno. Questo mi ha fatto riflettere, soprattutto perchè nell'attesa ho visto tanti altri casi che "rubavano" il posto alle emergenze. Molti dei quali, con un pò di buon senso e lucidità, potevano essere risolti tra le mura di casa.
Dal punto di vista del genitore, vedere il proprio bambino stare male comporta sovente la perdita del lume della ragione. E' un fatto quasi naturale, assolutamente umano e comprensibile, specie per chi non è un medico. Preferirebbe essere lui il malato e di fronte ad un rischio anche minimo spesso predilige un giro al pronto soccorso. Però mi rendo anche conto che per il Servizio sanitario (cioè per tutti noi) questo "giro" ha un costo che spesso si potrebbe evitare (per fortuna), non corrispondendo la necessità ad una reale situazione di emergenza. E' uno "spreco" - e lo metto tra virgolette perchè i veri sprechi sono altri - che, anche se giustificato, bisogna comunque tentare di ridurre.
Come?
Mi è venuta in mente forse l'idea più banale: un opuscoletto, consegnato ai neo-genitori insieme al librone della nascita, nel quale sono illustrate le principali malattie che possono prendere i bambini tra 0 e 5-6 anni e i rimedi che si possono attuare tranquillamente in casa senza dover correre al pronto soccorso. Esempio: febbre a 40 senza convulsioni (e magari qui ci metterei una spiegazione di come si manifestano le convulsioni). Rimedio: ... quello che è! Scritto in termini semplici, comprensibili a tutti. Non qualcosa del tipo "la cefalosporina è un principio attivo che inibisce la ionoforesi caustica dell'interstizio tracheo-bronchiale..." (sto sparando dei termini a caso, sia chiaro), ma qualcosa del tipo "se il bambino ha le placche in gola deve prendere l'antibiotico: chiamate il pediatra".
Un'occasione per far sedere pediatri e genitori intorno allo stesso tavolo e farli confrontare in modo costruttivo e con un pò di calma sulla salute dei bambini, malattie e loro cure, abitudini alimentari e altro, prima che ci si trovi di fronte a situazioni che arrivano sempre nei momenti peggiori (la notte o nei festivi 90 volte su 100!) e che per affrontare le quali i genitori spesso "remano", non sanno cosa fare e si fanno prendere dal panico.
Credo che con questo semplice strumento tra le mani, quella sera della settimana scorsa come gli altri giorni, l'affluenza al pronto soccorso sarebbe stata decisamente più bassa. A vantaggio di tutti.

Per ora ci limitiamo a trasmettere il messaggio. A proposito dell'opuscoletto proposto da Fabrizio: c'è qualcuno che sa se per caso esiste qualcosa del genere? Questa è un'esigenza condivisa? C'è una mancanza di mezzi o una scarsa reperibilià di materiali esistenti? Ecc... Noi stiamo interpellando i nostri "saggi" per capire cosa si può fare. Se volete darci una mano ogni contributo è bene accetto.

 
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