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DE KOONING VS POLLOCK: LA SFIDA CONTINUA.

                                                                    

W. De Kooning, Gotham News, 1955,                                               J. Pollock, Enchanted forest, 1947  

di Dotturbo

Willem de Kooning, nato in Olanda ed arrivato negli Stati Uniti nel 1926, è morto proprio dieci anni fa e la valutazione della sua statura di artista, che ha continuato ad incrementarsi in modo ragguardevole così come - d’altra parte - era accaduto lungo tutta l’ultima parte del secolo scorso, gli permette oggi una collocazione nell’Olimpo degli artisti figurativi quale il più grande europeo dei pittori dell'Espressionismo astratto, il movimento artistico "americano" per antonomasia.
Artista curioso ed attento ai fenomeni propri della sua epoca, de Kooning intervenne a tutte le manifestazioni pittoriche possibili (neppure esclusa quella di imbianchino, con la quale aveva dovuto confrontarsi per sopravvivere da giovane), dalla figurazione all’astrattismo più totale.

Con Jackson Pollock, uccisosi mezzo secolo fa in un incidente stradale, e gli altri espressionisti astratti come Franz Kline, Motherwell, Francis e Gottlieb, frequentò non solo altri artisti visivi altamente innovativi, come l’"irascibile" Mark Rothko (che proprio in questi giorni ha battuto il record d'asta personale con un'opera venduta per 72 milioni di dollari), ma anche musicisti quali John Cage, che sviluppava una teoretica musicale basata sul concetto indeterministico dei suoni, tendendo a sciogliere di ogni rapporto con i concetti armonici, a tutto vantaggio di espressioni più naturali ed improvvisative.

Nella sua presunta contesa con Pollock circa la "primogenitura" nell’action painting, De Kooning non nascose mai di riconoscere al collega americano un ruolo di "sfondamento" superiore al proprio, forse anche per il fatto di avvertire in sé radici europee che, senza il trascinamento di Pollock, avrebbero potuto condizionarlo, limitandone l’azione artistica in funzione di reminiscenze, magari subliminali, cubistiche da Braque a Picasso) e surrealistiche (da Ernst a Dalì) ormai da tempo superate ma ancora ben presenti nella cultura di chi proveniva dal vecchio continente.

Oggi, le migliori opere di De Kooning raggiungono e superano le decine di milioni di dollari di quotazione, come pure gran parte di quelle di Pollock (che però predomina ancora oggi con un recente record di 140 milioni di dollari), in una competizione continua che prosegue delle sale della case d’asta anche dopo la loro morte e che, con l’avvento odierno in quei contesti dei sempre più ricchi plutocrati cinesi, russi ed indiani, porterà ad una corsa dei prezzi che possiamo solo lontanamente immaginare.

 
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