di Patrizio Brusasco
Ultima seduta prima della pausa pasquale, sudivisa in due parti tra la giornata di ieri e di oggi. Ieri il dibattito si è incentrato su alcuni punti chiave che hanno acceso il confronto-scontro tra giunta e maggioranza coese da una parte e opposizione dall'altra.
I temi caldi: la situazione apparentemente ondivaga della ormai celebre autostrada Asti-Cuneo, la sicurezza regionale e lo stato dell'arte dell'assessorato alla Sanità della Regione Piemonte. Recentemente la Guardia di Finanza di Asti ha sequestrato il tratto dell'autostrada Asti-Cuneo compreso tra Isola d'Asti e Motta di Costigliole. 13 km. di arteria in fase di ultimazione, con l'ipotesi di reato di frode nelle pubbliche forniture in relazione al materiale usato per la costruzione del sedime autostradale. Il fatto rischia di allungare di molto i tempi dell'apertura integrale dell'infrastruttura; senonché nei giorni scorsi il ministro Di Pietro ha rassicurato le autorità piemontesi e ha garantito di accelerare i tempi di risoluzione del grave imprevisto dai risvolti penali: il peggio dovrebbe dunque essere scongiurato, così come si stemperano le feroci critiche dell'opposizione consiliare.
La presidente Mercedes Bresso ha poi preso la parola sulla situazione della sanità in Piemonte alla luce dell'indisponibilità attuale dell'Assessore Mario Valpreda nel proseguire il suo incarico, spiegando come al momento si sia assunta ad interim la responsabilità di tale assessorato, in attesa che l'attuale assessore Valpreda, che comunque è in fase di recupero dopo i problemi fisici di questo ultimo periodo, sciolga la riserva in merito al mantenimento dell'incarico di assessore; scelta che, ha ricordato la presidente della Regione Piemonte, spetta solo a lui che più di ogni altro può verificare su se stesso la capacità e la voglia di continuare un'esperienza tanto esaltante quanto sfibrante, previo logicamente un sufficiente e auspicabile recupero della salute.
Sulla sicurezza infine il clima si è surriscaldato tra botte e risposte salaci di maggioranza e minoranza, il tutto anche in parte favorito da una disamina del consigliere Buquicchio (Italia dei valori) che aveva lo scopo di stimolare a una maggiore azione vigorosa l'operato della giunta amica. In risposta è arrivata una doccia fredda capeggiata da tutti i partiti di opposizione a cui ha risposto con piglio il consigliere Ronzani, in quota Ds, che ha ricordato la longevità della legge sulla sicurezza, l'ineludibile interconnessione concertata tra le varie istituzioni locali e centrali, le necessità reali nel sostenere la legge già in essere con un capitolo di bilancio, mentre il Consigliere Laus ha stigmatizzato il tentativo di facile propaganda politica messa in atto dalla minoranza su un tema di tale delicatezza, complessità e importanza, auspicando altresì una proficua collaborazione bipartisan in sede di VIII commissione, e con la volontà di realizzare un piano programmatico in tutta la Regione Piemonte e con tutti i distinguo del caso, favorendo parallelamente l'azione municipale e il finanziamento dei progetti prodotti dagli oltre 1000 comuni piemontesi. Ora si attende un'azione incisiva e concreta in quella - la sicurezza- che rischia di diventare per mille e più ragioni, oggi e soprattutto nel futuro, un'urgenza a tutti gli effetti.
Nella seduta pomeridiana di oggi invece il dibattito riguarda interamente il bilancio regionale, e dunque alla finanziaria locale, che rimane tuttora, per vari motivi e non ultimo in relazione alla finanziaria nazionale, in attesa di approvazione.