di Patrizio Brusasco
Diamo i numeri! Non siamo ancora del tutto usciti di senno ma vogliamo solo proporvi alcuni dati relativi al patrimonio boschivo piemontese, secondo le stime di "I Boschi del Piemonte - conoscenze e indirizzi gestionali" Regione Piemonte - 2007:
874.660 ettari coperti da boschi su un totale di 2.538.297,
che rappresentano il 34% della nostra Regione;
70% della superficie a bosco di proprietà privata;
¼ circa della superficie boschiva coperta da castagneti;
72% dei boschi piemontesi su versanti montani;
18% dei boschi su versanti collinari;
10% dei boschi in pianura;
meno del 50% dei boschi montani sono serviti da strutture per l’esbosco del legname;
Cuneo e Torino sono le province con il numero maggiore di ettari a bosco con 242.000 e 220.000 ettari cadauna;
La Provincia di Verbania ha il maggiore indice di boscosità , 55%;
La Provincia di Novara ha il minore indice di boscosità , 26%;
16% dei boschi piemontesi è a funzione produttiva;
46% dei boschi regionali è a funzione protettivo-produttiva;
97%dei robinieti (formazioni attualmente più utilizzate) sono di proprietà privata;
91% dei castagneti ( i più diffusi e i più facilita utilizzare sui rilievi montani) sono di proprietà privata.
Per ridefinire la tutela dei boschi e delle foreste piemontesi, ma anche il loro sfruttamento, la Giunta regionale ha recentemente presentato un disegno di legge - DDL 345 sulla "Promozione dell'economia forestale e pastorale" - che ha allarmato le associazioni ambientaliste (vedi post del 9 marzo). Ciò che ha preoccupato sensibilmente gli addetti ai lavori è stata l’eccessiva equiparazione del patrimonio boschivo piemontese a risorsa economica: in realtà i proprietari di aree boschive non si orientano in tal senso poiché non risulta essere economicamente vantaggioso e inoltre i boschi piemontesi sono per lo più a funzione protettiva e naturalistica oppure vengono lasciati alla libera evoluzione per non creare dissesti qualora si trovino sui versanti montani.