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IDEE GIOVANI PER IL CAMBIAMENTO.

    di Stefano Zanotto

Finalmente qualcosa a sostegno della creatività giovanile. Il governo lancia infatti il concorso "Giovani idee cambiano l'Italia", con contributi fino a 35 mila euro per progetti innovativi presentati da giovani tra i 18 e i 35 anni.

I partecipanti devono essere cittadini italiani organizzati in un gruppo informale (niente da fare per associazioni, enti ecc...) di almeno quattro persone. I progetti devono riguardare una delle aree tematiche previste dal bando: innovazione tecnologica, utilità sociale e impegno civile, sviluppo sostenibile, gestione di servizi urbani e territoriali per la qualità della vita dei giovani. Per presentare la domanda c'è tempo fino al 15 marzo 2007. Sono previsti contributi per cinque progetti per ciascuna area tematica; se oltre a questi ci saranno altri lavori ritenuti idonei saranno finanziabili fino all'esaurimento del fondo stanziato, che è di 2 milioni di euro.

Speriamo che questa iniziativa, promossa dal Dipartimento per le politiche giovanili e le attività sportive della presidenza del Consiglio, segni un'inversione di tendenza rispetto all'attuale stato di cose. È un buon inizio e il sostegno in denaro non è cosa da poco: senza soldi le idee innovative, per quanto geniali, fanno poca strada. Di strada ne hanno fatta invece tanta, in ogni senso, giovani di valore che si sono trasferiti all'estero per realizzare sogni e progetti. Se gli Stati Uniti sono il Paese che nell'immaginario collettivo rappresenta il luogo ideale in cui affermare le proprie chance anche partendo da zero, l'Italia rischia invece di diventare il simbolo opposto. Siamo uno dei Paesi anagraficamente più anziani del pianeta, dove nel mondo del lavoro non si accede a posizioni di responsabilità prima dei 35 anni, dove a farsi strada - e non è solo un luogo comune - sono sempre i raccomandati o i figli di... E periodicamente si parla di fuga di cervelli all'estero, di ricercatori che emigrano perché da noi trovano soltanto porte sbarrate. Un problema che non riguarda solo i giovani, ma tutti quelli che hanno idee nuove che cozzano contro interessi o posizioni di potere inattaccabili: pensiamo al caso di Carlo Rubbia, fisico di fama mondiale (premio Nobel nel 1984) che per sviluppare i suoi progetti sull'energia solare termodinamica se n'è dovuto andare in Spagna...

 

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