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INAUGURATOR

Tutte le volte che arrivo a casa dopo aver comprato qualcosa di nuovo, ho sempre paura di trovarci il sindachino della mia città armato di fascia tricolore, fotografo e staff al seguito. Inaugurerebbe qualunque cosa, vecchie e nuova, pur di sperare di stare a galla un altro po', persino una busta della spesa ancora da svuotare.

Fra due mesi dalle mie parti ci sono le elezioni. Il sindaco uscente - ne ha fatte di tutti i colori - sente puzza di marcio e da tempo si dimena come una anguilla inventandosi di tutto e di più pur di mantenersi l'unico lavoro che ha. Sente anche lui in giro una certa avversione nei suoi confronti e cerca in tutti i modi di essere quello che non è stato finora: umile e disponibile al confronto, così attento alla legalità e alla trasparenza da privarsi dell'apporto dei personaggi chiacchierati di cui si è circondato.
Così manda in tutte le case un giornalino (naturalmente pagato dagli sponsor del Comune e scritto dal suo staff) dove gli assessori sono ridotti a figu. Ricordate le figurine dei calciatori, tutti nella stessa posa, tutti con la stessa faccia? Così è il giornale del Comune, quello che dovrebbe rendere conto di ciò che si fa e di quello che bolle in pentola. Ogni due pagine una foto del nostro che inaugura qualcosa: una stazione che non c'è, un ascensore chiuso per vandalismo, un muro dipinto, perfino una scala di sicurezza riverniciata e così via.
Qua e là le figu di assessori talmente inutili e incapaci che nessuno a Grugliasco sa più chi siano e che deleghe abbiano. Eh già, il nostro ha sottratto loro perfino le clientele: preferisce gestirsele in proprio, con i tempi che corrono non si sa mai.
Dunque, attenzione cari concittadini. Il nostro spunta davvero da ogni parte, lo si trova in ogni angolo e dietro ogni uscio. Certe volte hai perfino l'impressione di avercelo lì, in camera da letto, pronto a inaugurare - con tanto di fascia tricolore, fotografo e corte - una nuova stagione di passione, follia e sensualità. Eh, magari...
Non so quale effetto produce questo iperpresenzialismo, ma temo per lui che non sia affatto positivo. Certe volte farsi conoscere troppo da vicino è un handicap, non un vantaggio. Specie se sei reduce da anni di disastro, sciatteria e scarsa attenzione ai concittadini che, allora, ti avevano scelto con convinzione.
Mariano
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