Dell’Utri se la ride dal Libano… ancora una volta l’Italia è all’altezza dei proclami dei suoi governanti
Bye Bye Italy
Chissà come se la starà spassando Dell’Utri nel suo letto d’ospedale in Beirut, Libano… chissà quante risate si farà leggendo i giornali, le articolesse dei soloni a servizio, le dichiarazioni dei suoi colleghi politici, le complesse giustificazioni del Ministro dell’Interno Alfano, fino a qualche mese fa anche suo compagno di partito.
In fondo lui, siculo, ha fatto ciò che le coppie di fidanzati promessi fanno da secoli nella sua terra: la fuitina, per mettere i parenti e gli amici di fronte al “fatto compiuto”. Lei non è più immacolata, lui l’ha compromessa e vuole sposarla, dunque cosa c’è di meglio di un bel matrimonio riparatore? Le rispettive famiglie saranno obbligate ad acconsentire alle nozze e le mamme (che tutto sapevano in anticipo e che segretamente avevano istruito i due sul da farsi) belle felici a preparare le nozze e la casa di piccioncini.
Meno prosaicamente Dell’Utri ha fatto la stessa cosa: prima che gli altri decidessero per lui (leggasi la Cassazione) ha messo tutti davanti al fatto compiuto: un bel passaporto di Stato, potenti appoggi e denaro a volontà . Gli ingredienti per la fuga ci sono tutti, manca solo un paese compiacente e particolarmente attento alle problematiche di salute di coloro che dovrebbe espellere su richiesta dei governi amici. Arriva in albergo, viene fermato su richiesta del governo italiano, proditoriamente si ammala e viene ricoverato in ospedale.
Chi glielo dice ai Libanesi che era tutto pianificato, che suo fratello aveva con lui realizzato il piano e costruita la storia fin nei minimi dettagli, affinché non dovesse passare l’ultima parte della sua vita in galera, nientemeno che condannato per mafia? Chi glielo spiega che quel soggetto, insieme al suo amico e socio più caro, ha gestito per vent’anni questo paese (e ancora non è finita) lasciando le briciole agli ex-comunisti, perché lo lasciassero fare quasi senza obiezioni? Chi glielo dice che, se non stanno attenti, quello è capace di mettere in piedi lo stesso sistema anche in Libano. Un paese che, di guai, ne avrebbe già abbastanza…
Mi sa che Dell’Utri l’Italia non lo vedrà più; che resterà laggiù (o in un altro posto altrettanto blindato), o fino alla fine dei suoi giorni o soltanto il tempo necessario per trasformarsi in martire. Sufficientemente longevo da tornare un giorno in Italia acclamato esule, finalmente premiato per la fedeltà e l’attaccamento al suo paese. Verrà ricevuto dal Ministro dell’Interno del tempo in persona: Alfano, ancora lui. Ancora in attesa che qualcuno chieda seriamente le sue dimissioni.
Mariano
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