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POSTUMI

Una settimana dopo le elezioni, una riflessione più fredda e qualche spunto per una lettura della nostra città, Grugliasco
Il dolceamaro della democrazia
Via Lupo Nel corso di questi pochi giorni si sono sprecati i commenti sull’esito delle elezioni: alcuni pure chiacchiere, altri con spunti e intuizioni che occorrerà sviluppare. Provo ad evocare alcune suggestioni maturate in giro per Grugliasco e nelle nostre analisi post-voto.
Continuo a ritenere che il nostro risultato sia un gran risultato: senza clientele, senza colpi bassi e senza evocare brutte storie in corso, abbiamo ottenuto un riscontro importante, giusto dalla parte della città che è meno legata alla necessità delle promesse elettorali e che osserva in modo critico cosa succede nel centrosinistra dei partiti (dai fasti dei figli di…, al flop dei convertiti dell’ultimo minuto, cantieri elettorali, lotte intestine fra bande agguerrite), con la preoccupazione di chi vorrebbe merito e qualità, ci trova altro e, con disincanto, si mette da parte e aspetta il tracollo.
Proprio la sensibile flessione del centrosinistra dei partiti, il cui candidato peraltro ha perso ulteriormente rispetto alle lista che lo sostengono, apre alcune interessanti considerazioni, in collegamento con la sparizione della destra cittadina: sembrerebbe evidente che una parte dell’elettorato del centrodestra si è spostato sulle liste della coalizione di Montà, forse fra i Moderati che perfino nel simbolo evocano la Forza Italia di un tempo. Il dato è ulteriormente rafforzato dal suicidio della sinistra che sparisce dal consiglio comunale per la prima volta dal dopoguerra, bruciata da una incomprensibile compravendita politica (il gioco valeva davvero la candela?).

Certo, Grugliasco si conferma una città ancora abbastanza controllata dal voto di conoscenza e di clientela, una città in cui prevale l’ignoranza di chi pensa al comodo personale sulla generosità di chi non vede l’ora di cambiare per davvero, ma questo vale sempre di meno: diversamente non si potrebbe spiegare il successo del M5S e anche larga parte dei voti alle nostre liste, ai giovani e  alle donne che ne fanno parte.

Le promesse profuse a piene  mani daranno presto luogo a proteste, recriminazioni, pretese e richieste insoddisfabili: non dimentichiamoci di ricordare a tutti quelli che già si stanno rivolgendo a noi per lamentare l’inganno che se lo sono voluti. Evitiamo di prendere le parti di coloro che, nella campagna elettorale appena terminata, pur sapendo come stavano le cose, hanno preferito fare scelte diverse e che già oggi cominciano con i mal di pancia. Essi/e debbono essere mandati a quel paese, non ascoltati e coccolati: sapevano bene cosa stavano facendo e hanno scientemente contribuito agli altrui successi e a questo assetto politico.
Noi, prima candidati, ora eletti, abbiamo delle responsabilità, ma le hanno anche gli elettori che, messi di fronte a un’alternativa, hanno scelto consapevolmente. Non dimentichiamoci mai che vent’anni fa, mentre tangentopoli cominciava a impazzare, gli Italiani votavano massicciamente per quegli stessi partiti che, pochi mesi dopo, avrebbero considerato associazioni di delinquenti. Anche qui a Grugliasco.

Il quadro di città che viene fuori da queste elezioni non è così cupo come alcuni miei amici pensano. C’è spazio per lavorare a un’idea di legalità di sostanza, al lavoro, al rilancio di una città in ginocchio. Dobbiamo entrare nel merito e lo faremo. Ci occuperemo della situazione scandalosa delle Serre (gestione e situazione del complesso), così come di tutte le zone grigie di questa nostra città, ci occuperemo perfino della Città della Conciliazione, dei nidi convenzionati, delle convenzioni urbanistiche, della gestione dei cantieri, delle attese varianti al Piano Regolatore già promessa dal vincitore e dai suoi, della situazione degli edifici scolastici e del delirio della viabilità.

Potremo fare poco di propositivo, essendo all’opposizione il nostro programma rimarrà per larga parte un documento di belle idee che, magari, avrebbero potuto segnare una svolta per la città se trasformate in progetti e realizzate. Ma questa è la democrazia, bellezza!

Mariano

PS. Mi piacerebbe aprire una discussione sul tema. Se vi va, mancare un contributo, un pensiero, un testo da pubblicare all'indirizzo mariano.turigliatto@gmail.com.
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