La storia di un’altra offensiva giudiziaria ai miei danni dei prodi amministratori di Grugliasco con a capo il sindaco mazzù, naturalmente persa e pagata da pantalone.
La politica della minaccia, del ricatto e dei favorini
Sul n. 4 del 5 maggio 2007 di Nuova Società un articolo di F. Vivarelli da conto della stagione elettorale oramai alle porte, con un’intervista al sottoscritto nella quale riprendo lo scandalo di Villa Claretta e oso criticare i metodi con cui mazzù e i suoi pretoriani operano in città .
Parlavo di costumi politici basati sulla minaccia, sul ricatto e sul favorino, parlavo delle 17 varianti urbanistiche, raccontavo la storia dei lavori di recupero di Villa Claretta, delle sollecitazioni al sindaco e del suo disinteresse verso i provvedimenti censori della Regione che pure avevo cercato di ritardare nell’interesse della città (che dovette restituire circa 500.000 euro di finanziamento a cause dei ritardi eccessivi nei lavori).
Scatta la querela del sindaco e della sua giunta, che viene depositata il 4 giugno 2007. Questa volta il giornale non viene querelato, ma è destinatario di una esilarante richiesta di rettifica che non mi risulta essere stata pubblicata, anche perché sarebbe uscita a elezioni fatte.
Il 9 giugno 2007 il Sostituto Procuratore chiede l’archiviazione della querela perché “la notizia di reato è infondata”. Un’amministrazione comunale accorta a questo punto avrebbe lasciato perdere, smettendola di spendere soldi pubblici per queste cose. Invece no, mazzù e i suoi no: il 19 luglio 2007 presentano opposizione e la macchina riparte.
I soldi pubblici già stanziati non bastano più… e allora l’11 dicembre del 2008 la giunta di Grugliasco torna a riunirsi per aumentare il carico del legale di fiducia in questa nuova simpatica avventura giudiziaria a spese dei contribuenti. Stavolta ci sono i nuovi amministratori (nel frattempo ci sono state le elezioni), mazzù, Montiglio, Colombi, Cuntrò, Musarò, Turco. Sono assenti Montà , Petrucci e Zito (tra l’altro assessore agli affari legali!). In rosso i miei miracolati, che sono diminuiti di numero per effetto dell’uscita dalla giunta di Zucca e Viotti.
Il giudice incaricato accoglie le richieste dell’avvocato di mazzù e rigetta la richiesta di archiviazione del provvedimento, dunque si va avanti. Siamo al 19 dicembre del 2007: ci sarà un’udienza del GUP (indagini preliminari) con il sottoscritto imputato. La richiesta di rinvio a giudizio arriva il 31 luglio 2008 e il 15 dicembre si apre l’udienza preliminare. mazzù non si presenta, manda l'avvocato, ha altro da fare.
Al termine del dibattimento, che si svolge nella stessa giornata, il Pubblico Ministero chiede una sentenza di non luogo a procedere (non c’è reato), la parte civile chiede il rinvio a giudizio per diffamazione a mezzo stampa.
Il Giudice dichiara il non luogo a procedere… perché il fatto non costituisce reato. E’ il 19 dicembre del 2008. Il comune perde un’altra causa e pantalone paga.
Ma quanto costa tutto questo? Il conto alla fine del banchetto… e mancano ancora almeno due puntate.
Mariano
La politica della minaccia, del ricatto e dei favorini
Sul n. 4 del 5 maggio 2007 di Nuova Società un articolo di F. Vivarelli da conto della stagione elettorale oramai alle porte, con un’intervista al sottoscritto nella quale riprendo lo scandalo di Villa Claretta e oso criticare i metodi con cui mazzù e i suoi pretoriani operano in città .
Parlavo di costumi politici basati sulla minaccia, sul ricatto e sul favorino, parlavo delle 17 varianti urbanistiche, raccontavo la storia dei lavori di recupero di Villa Claretta, delle sollecitazioni al sindaco e del suo disinteresse verso i provvedimenti censori della Regione che pure avevo cercato di ritardare nell’interesse della città (che dovette restituire circa 500.000 euro di finanziamento a cause dei ritardi eccessivi nei lavori).
Scatta la querela del sindaco e della sua giunta, che viene depositata il 4 giugno 2007. Questa volta il giornale non viene querelato, ma è destinatario di una esilarante richiesta di rettifica che non mi risulta essere stata pubblicata, anche perché sarebbe uscita a elezioni fatte.
Il 9 giugno 2007 il Sostituto Procuratore chiede l’archiviazione della querela perché “la notizia di reato è infondata”. Un’amministrazione comunale accorta a questo punto avrebbe lasciato perdere, smettendola di spendere soldi pubblici per queste cose. Invece no, mazzù e i suoi no: il 19 luglio 2007 presentano opposizione e la macchina riparte.
I soldi pubblici già stanziati non bastano più… e allora l’11 dicembre del 2008 la giunta di Grugliasco torna a riunirsi per aumentare il carico del legale di fiducia in questa nuova simpatica avventura giudiziaria a spese dei contribuenti. Stavolta ci sono i nuovi amministratori (nel frattempo ci sono state le elezioni), mazzù, Montiglio, Colombi, Cuntrò, Musarò, Turco. Sono assenti Montà , Petrucci e Zito (tra l’altro assessore agli affari legali!). In rosso i miei miracolati, che sono diminuiti di numero per effetto dell’uscita dalla giunta di Zucca e Viotti.
Il giudice incaricato accoglie le richieste dell’avvocato di mazzù e rigetta la richiesta di archiviazione del provvedimento, dunque si va avanti. Siamo al 19 dicembre del 2007: ci sarà un’udienza del GUP (indagini preliminari) con il sottoscritto imputato. La richiesta di rinvio a giudizio arriva il 31 luglio 2008 e il 15 dicembre si apre l’udienza preliminare. mazzù non si presenta, manda l'avvocato, ha altro da fare.
Al termine del dibattimento, che si svolge nella stessa giornata, il Pubblico Ministero chiede una sentenza di non luogo a procedere (non c’è reato), la parte civile chiede il rinvio a giudizio per diffamazione a mezzo stampa.
Il Giudice dichiara il non luogo a procedere… perché il fatto non costituisce reato. E’ il 19 dicembre del 2008. Il comune perde un’altra causa e pantalone paga.
Ma quanto costa tutto questo? Il conto alla fine del banchetto… e mancano ancora almeno due puntate.
Mariano