Ricompaiono in città i topominchia, è contagio?
La promessa di un posto non si nega a nessuno
A Topolinia le elezioni si avvicinano e comincia a serpeggiare il nervosismo. Comprensibile, visti i disastri fin qui combinati, le prebende distribuite, le difficoltà di percorso nel varo delle varianti, sacre e profane. I topoloni hanno voglia di esserci ancora a vanno a caccia dei padrini che meglio possono garantire loro questa possibilità . Esserci per fare cosa? Servire la collettività ? Fare qualcosa di utile per Topolinia? Ma dai!
Dato che è cominciata la corsa a piazzarsi, ecco che si alza il livello delle ostilità da parte dei topoloni, che si giocano il tutto per tutto. Rispuntano i topominchia, grandi topi (quasi tutti di sesso maschile) dalla forma affusolata, col collo pronunciato, l’aspetto di chi sta fiutando l’aria e una testolina che ricorda altri attributi. Ma non è l’aspetto fisico a distinguere il topominchia dagli altri suoi simili, è la splendida attitudine a farsi promettere di tutto e di più da chi aspira a essere da loro sostenuto al prossimo giro di elezioni.
“Se sostieni il mio candidato ti faccio assessore”, pare dica Topolin, nuova autorità politica locale, alla fanciulla un po’ defilata che comincia a chiedersi che cosa ci sta a fare lì. Gli fa eco la topolina diavoletta che, tornata di moda, non vuole certo farsi mettere da parte dal primo topolino che passa. Dopo tutto quello che ha fatto per la sua città , che diamine!
“Se ti dai una calmata e rientri nei ranghi, la prossima volta ti facciamo presidente del consiglio comunale”, dice uno dei boss con sguardo da cerbiatto al riottoso borgataro che si sente in imbarazzo quando guarda la ciminiera dell’impianto che ha contribuito a regalare ai suoi concittadini topolini un po’ sempliciotti. Lui, come d’incanto, torna mansueto come quando gli spiegavano che era tutto bello e pulito e che, fra la Città della Salute e un bell’impianto per bruciare rifiuti, era di gran lunga preferibile la prima. Solo che poi si sono trovati la seconda…
“Se vieni con me, ci sono tutti i posti di sottogoverno, incluso quello alla Mangiatoia srl, e vedrai quante belle cose che possiamo fare”, cantano in coro i topolini semper fideles, ognuno a caccia di visibilità e di qualche riconoscimento non si sa bene perché e per cosa.
Ma poi, tutti alla cena della legalità , a discettare che a Paperonia c’è bisogno di un po’ di meritocrazia, sennò i nostri giovani…
Pippo
La promessa di un posto non si nega a nessuno
A Topolinia le elezioni si avvicinano e comincia a serpeggiare il nervosismo. Comprensibile, visti i disastri fin qui combinati, le prebende distribuite, le difficoltà di percorso nel varo delle varianti, sacre e profane. I topoloni hanno voglia di esserci ancora a vanno a caccia dei padrini che meglio possono garantire loro questa possibilità . Esserci per fare cosa? Servire la collettività ? Fare qualcosa di utile per Topolinia? Ma dai!
Dato che è cominciata la corsa a piazzarsi, ecco che si alza il livello delle ostilità da parte dei topoloni, che si giocano il tutto per tutto. Rispuntano i topominchia, grandi topi (quasi tutti di sesso maschile) dalla forma affusolata, col collo pronunciato, l’aspetto di chi sta fiutando l’aria e una testolina che ricorda altri attributi. Ma non è l’aspetto fisico a distinguere il topominchia dagli altri suoi simili, è la splendida attitudine a farsi promettere di tutto e di più da chi aspira a essere da loro sostenuto al prossimo giro di elezioni.
“Se sostieni il mio candidato ti faccio assessore”, pare dica Topolin, nuova autorità politica locale, alla fanciulla un po’ defilata che comincia a chiedersi che cosa ci sta a fare lì. Gli fa eco la topolina diavoletta che, tornata di moda, non vuole certo farsi mettere da parte dal primo topolino che passa. Dopo tutto quello che ha fatto per la sua città , che diamine!
“Se ti dai una calmata e rientri nei ranghi, la prossima volta ti facciamo presidente del consiglio comunale”, dice uno dei boss con sguardo da cerbiatto al riottoso borgataro che si sente in imbarazzo quando guarda la ciminiera dell’impianto che ha contribuito a regalare ai suoi concittadini topolini un po’ sempliciotti. Lui, come d’incanto, torna mansueto come quando gli spiegavano che era tutto bello e pulito e che, fra la Città della Salute e un bell’impianto per bruciare rifiuti, era di gran lunga preferibile la prima. Solo che poi si sono trovati la seconda…
“Se vieni con me, ci sono tutti i posti di sottogoverno, incluso quello alla Mangiatoia srl, e vedrai quante belle cose che possiamo fare”, cantano in coro i topolini semper fideles, ognuno a caccia di visibilità e di qualche riconoscimento non si sa bene perché e per cosa.
Ma poi, tutti alla cena della legalità , a discettare che a Paperonia c’è bisogno di un po’ di meritocrazia, sennò i nostri giovani…
Pippo