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IL PIAZZISTA DELLA DISPERAZIONE

Non c’è davvero più limite e questo è preoccupante

Ieri sera, alla fine della trasmissione della Gruber sulla sette, è andato in onda una intervista a berlusconi andata in onda ad agosto sulla televisione tunisina di cui è coproprietario insieme a Tarak Ben Ammar (che siede anche nel consiglio di amministrazione di Mediaset), miliardario tunisino e sostenitore del governo appena cacciato a furor di popolo. (Vedi il video)
In questa intervista berlusconi, pittato come una zoccola stagionata e con bocca piena di sussiego, spiega ai tunisini in un buon francese che il nostro paese è accogliente, che sa come aprire i suoi ospedali agli stranieri che arrivano in cerca di qualcosa di buono, che garantisce lavoro, abitazione, assistenza… perché questa è la civiltà dell’Italia. Non di tutti, racconta, ma certamente del suo governo e delle forze politiche che lo sostengono. Insomma, uno spot ben fatto per incoraggiare la traversata del Mediterraneo con qualunque mezzo.

Tranquilli, ghe pensi mi”, dice ai telespettatori tunisini il nostro b. “Voi dovete solo cercare il modo per venire, poi il più è fatto!”. Il tono è quello dello spot per promuovere il turismo che va in onda in questi giorni, la faccia è quella di marmo che ben conosciamo.

Non c’è bisogno di commenti ulteriori, invito a ricordare Bossi e le sue dichiarazioni da malato, gli urli prima e poi gli applausi degli abitanti di Lampedusa, che avranno casinò, campo da golf e potranno occupare le loro figlie nella zoccoleria che certamente b insedierà nel damuso che si è appena comprato.
Dimenticheremo tutti e molto presto, presi da una nuova follia. Ma che avrebbe fatto il piazzista della disperazione non lo avrei mai pensato. Invece è così: in un paese in crisi uno dei partiti di governo adopera gli immigrati per terrorizzare la gente e farsi votare, il leader dell’altro li invita a venire nella valle dell’Eden.

Entrambi scaricano sul paese le loro porcate e tutti fanno finta che sia questa la democrazia, giornalisti compresi.

Mariano
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