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CAOS LISTE, LA DEBOLEZZA DELLA REPUBBLICA

Questa vicenda, in qualunque modo si concluda, segna lo spartiacque di una fase della storia recente del nostro paese. La troveranno sui libri di storia i nostri nipoti, opportunamente spiegata e analizzata.
Oggi, intanti, siamo di fronte a due possibilità: o si applicano le regole - quelle che valgono per tutti - e le elezioni in due regioni risulteranno falsate... fino al punto di delegittimarne i vincitori; o si trovano scappatoie per ammettere coloro che sono oggi esclusi avallando l'idea che anche le regole siano solo per finta.


Relativamente alla prima possibilità, la questione è: come si fa ad escludere il candidato di partiti importanti e pensare che il responso delle urne sia accettato pacificamente da tutti? Le minacce di questi giorni non lasciano tranquilli, il volto eversivo della destra (berluscones in testa) non fa presagire niente di buono. Sembra la parodia della marcia su Roma e anche in quegli anni ci fu chi prese sottogamba le velleità e la protervia della destra.
La seconda opzione - trovare una scappatoia per riammeterli - apre la strada una serie infinita di ricorsi. Uno lo presenterei certamente io. Si finirebbe a consegnare alla magistratura il potere di decidere delle elezioni. Non sarebbe la prima volta che, ad elezioni avvenute, un qualche Tribunale le invalida accogliendo uno dei ricorsi presentati, costringendo tutti nuovamente alle urne.

Un sistema è entrato in crisi, non appaiono all'orizzonte soggetti politici capaci di risolvere la crisi in modo democratico. Stiamo all'erta.

Mariano
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