"L'accordo di Fiat con Chrysler non è privo di rischi, ma si inserisce in un piano coerente di sviluppo di lungo periodo, in una fase di profonda ristrutturazione del settore. Se funziona, permetterà alle due imprese di sfruttare le economie di scala di R&S e di condividere le reti distributive. Se non funziona, i costi per la casa italiana saranno limitati, a patto che la partnership non duri a lungo. Ma per Fiat rappresenta solo un passo, seppur importante, del processo di riposizionamento. Che richiederà altri capitali, finanziari e manageriali".
Lo scrive il sito www.lavoce.info in un articolo a firma di Fabiano Schivardi, docente di Economia Politica presso l'Università di Cagliari e componentedel comitato scientifico dell'Ente Luigi Einaudi per gli Studi monetari bancari e finanziari e di quello dell’Osservatorio sulle piccole e medie imprese.
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Lo scrive il sito www.lavoce.info in un articolo a firma di Fabiano Schivardi, docente di Economia Politica presso l'Università di Cagliari e componentedel comitato scientifico dell'Ente Luigi Einaudi per gli Studi monetari bancari e finanziari e di quello dell’Osservatorio sulle piccole e medie imprese.
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