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Scuola, cosa fa la Regione?.

Come si attiverà la Regione Piemonte per dare voce alle istanze dei tanti cittadini che chiedono una revisione dell'ormai famigerato decreto Gelmini in materia di istruzione?
Lo ha chiesto Mariano Turigliatto nell'interrogazione presentata giovedì 23 ottobre alla Giunta regionale. Sono almeno tre, a detta di Turigliatto, i motivi di preoccupazione delle famiglie per il futuro delle giovani generazioni, già appesantito dal fatto che il nostro rimane l’unico paese europeo a mantenere l’obbligo scolastico a 14 anni. Turigliatto ricorda che: "Il Decreto Gelmini stabilisce la riduzione da 30 a 24 ore dell’orario obbligatorio nella scuola dell’infanzia e delle elementari, che potranno così funzionare di norma solo al mattino. Oltre che la riduzione dell’orario delle scuole media da 32 a 29 ore settimanali". Aggiunge come: "Gli altri elementi di cambiamento introdotti con il Decreto in oggetto attengono l’introduzione del cosiddetto 'maestro unico', nonché la delega alle Amministrazioni locali per il servizio pomeridiano per la 'sorveglianza' degli allievi". E infine afferma che: "Tali provvedimenti incidono negativamente sul servizio scolastico, sia da punto di vista qualitativo – riduzione di qualità dell’offerta, di figure e di attività formative -  che sotto l’aspetto della copertura oraria del servizio. Il tema è particolarmente sentito nella scuola di base, viste le evidenti necessità delle famiglie e le aspettative di una scuola che sappia stare al passo coi tempi e rispondere alle necessità di una società complessa".

 
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