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Povera scuola !!!.

 


 

Da insegnante in pensione, voglio esprimere alcune considerazioni sulle esternazioni, ormai giornaliere, della ministra alla Pubblica Istruzione. Data la mia età, ho compiuto il percorso scolastico con grembiule bianco alle elementari, nero dalle medie in su, compreso l'esame di maturità, ho subito l'incubo dei voti ( non tanto di quello di condotta perchè ero "una brava bambina"!) e l'odioso confronto con il 6 meno del vicino rispetto al mio 5 e mezzo. Poi è arrivata l'Università, il '68 e la scelta di fare l'insegnante delle medie inferiori: sono quindi una di quelle persone responsabili, secondo i nostri governanti attuali, di tutti gli sfaceli in cui versa la scuola italiana. Esaminiamo solo alcuni aspetti: Libri di testo: tutti gridano al caro-libri ma forse è il caso di ricordare che ci sono stati molti insegnanti che hanno tentato di fare a meno dei libri di testo (per lo meno nella scuola dell'obbligo) e che non hanno avuto la vita molto facile: oggi, con gli strumenti informatici a disposizione, c'è una formidabile opportunità in più. Peccato che il bilancio della Pubblica Istruzione non vada in quella direzione nè come investimenti nè come formazione degli insegnanti! Ripristino dei voti dalle elementari: è vero che a volte i cosiddetti giudizi erano fumosi e contorti però permettevano, soprattutto con i bambini, di valutare percorsi e progressi. Seguito a pensare, come diceva una persona ormai scomoda e dimenticata che rispondeva al nome di Don Milani, che se un ragazzo passa da 20 errori a 10 debba essere gratificato anche se non ha ancora raggiunto la preparazione adeguata, e poi adeguata a che cosa??? Evito di commentare il ritorno di grembiuli vari, anche per i maschietti?, l'introduzione di inni e bandiere che sventolano, mi sconvolge che la ministra decida di "introdurre un'ora settimanale di educazione civica": qualcuno dovrebbe avvisarla che c'è già da decenni ma forse, nelle scuole che ha frequentato non era ritenuta importante e i risultati si vedono. La lista potrebbe continuare all'infinito, intanto si tagliano i fondi, si tagliano gli insegnanti di sostegno, i mediatori culturali, gli insegnanti in generale: l'ultima è il ritorno al maestro, anzi alla maestra, unico/a nelle elementari con buona pace delle competenze che sono diventate sempre più specifiche e determinanti e che è impossibile riassumere in un' unica figura.

Dida Neirotti

 
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