di Dotturbo
E’ uno dei temi d’interesse collettivo su cui l’attuale maggioranza sta per intervenire con una normativa i cui contorni sono in qualche modo già stati definiti ("armonizzazione" della tassazione secca al 20%: si tratta, in sostanza, di un aumento, tenuto conto dell’irrilevanza complessiva della riduzione dell’aliquota del 27% su conti correnti e strumenti equivalenti, rispetto all’aumento di quella del 12,5% su tutto il resto), ma sulla cui tecnicalità si sta ancora dibattendo.
Premesso che si tratta di un modello di riforma di tipo prettamente"ideologico", avanzata, peraltro con pieno diritto di farlo, con intento redistributivo dalle ali più radical della maggioranza, va detto che diversi esponenti liberal del centrosinistra, oltre ad altri dell’opposizione, hanno fatto rilevare notevoli criticità, che merita vengano poste in evidenza.
Sostanzialmente, fatti i dovuti calcoli, si tratterebbe di un incasso teorico massimo per lo Stato di quattro miliardi di euro annui, una volta che si fosse a regime.