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CARO/SEL di F. Maletti

Entriamo nel vivo della campagna elettorale e storie, opinioni, giudizi e quanto serve a orientarci… insomma tutto è benvenuto
Sindacalisti in politica  
sindacalismo In tutti questi anni, forse in modo addirittura eccessivo, bisogna dare atto che Vendola non ha mai perso occasione, nonostante le sue (per me) evidenti storture ideologiche, di mettere in risalto la sua immagine di persona democratica, rispettosa delle regole, indubbiamente preparata culturalmente, e particolarmente attenta ai bisogni degli ultimi: anche nel senso cristiano del termine. Diventa quindi ancor più clamorosa e soncertante (per le ragioni appena elencate) la sua decisione di mettere come capolista in Piemonte per Sinistra e Libertà il sindacalista della Fiom CGIL Giorgio Airaudo: il più strenuo dei difensori di una casta di lavoratori privilegiati, e spesso tali a discapito di tutti gli altri.

MONTE DEI PASCHI

Il debutto di una campagna elettorale in cui il PD è praticamente senza avversari, fa registrare insidie e mine piazzate un po’ dovunque. Che potranno esplodere prima o dopo il voto, ma esploderanno… Sposetti dixit
I nemici del PD
euro redCerte volte hai l’impressione che il peggiore nemico del PD sia proprio il PD! Piazza due colpi, uno di sostanza e uno di propaganda, davvero formidabili e si mangia il vantaggio accumulato in una settimana scarsa di campagna elettorale disastrosa. Il colpo di sostanza sono le primarie Bersani/Renzi, quello di propaganda sono le primarie per le candidature, autentica farsa a uso e consumo dei giornali che nelle feste di Natale non hanno notoriamente un tubo da scrivere.
Ma non è più questo che interessa adesso, tutto alle spalle. Adesso c’è il Monte dei Paschi: rischia di trasformarsi nel Golgota del PD, una specie di salita di espiazione che lascerà il soggetto esanime e solo più speranzoso di un’ennesima resurrezione. Chi pensa che questa sia un’esagerazione, legga l' intervista di Sposetti su Repubblica, da bene l’idea del modo di pensare e dei temi che le alte sfere di quel partito stanno affrontando in questi giorni.

ELEZIONI ED ESODATI di F. Maletti

I toni della campagna elettorale sono tali che già oggi tutti strillano e pochi ascoltano. A proposito della riforma Fornero e del problema degli esodati….
A onor del vero
Musco2 Per chi cerca di tenersi costantemente informato sulle cose, avvantaggiato dal fatto di essersi sempre occupato in età lavorativa di questioni tecniche e legislative legate al mondo del lavoro, è piuttosto irritante sentire (in campagna elettorale, ma non solo) così tanta gente che parla a sproposito. Per cui viene da domandarsi se il fine ultimo di ciascun competitore politico non sia tanto quello della ricerca della verità quanto del consenso “a prescindere”.
E allora, tanto per fare un esempio, gli “Esodati” NON sono il “prodotto” del governo Monti, ma la conseguenza di accordi sindacali fatti puntando sulla IMMUTABILITA’ del sistema pensionistico e che stabilivano ANZITEMPO il diritto a pensione dei lavoratori.

ARROGANZA BUROCRATICA

Come trasformare il cittadino in vittima rendendogli inaccessibili perfino i diritti fondamentali. Una storiella dal selvaggio west
Nelle mani di pericolosi incapaci
Lunedì 21 cedo alle insistenze di mia moglie: debbo andare all’ASL a cambiare la pediatra della nostra nipotina. La dottoressa  ha cambiato paese, ha fatto di tutto per portarsi dietro i suoi piccoli mutuati, ma di garanzie di presenza ne da troppo poche. Si cambia, ma anche se non lo si facesse, tutti i parenti dei suoi piccoli mutuati sono costretti ad andare all’ASL per confermare o smentire la scelta: come se il problema ce lo avessero loro e non la dottoressa.
Ovviamente non aveva avvisato nessuno del disguido, i fortunati l’hanno scoperto perché sono andati da lei per necessità. Non una lettera, una e-mail o un sms, come se fosse una volontaria benemerita che presta i suoi servigi gratis.

LO SPRECO E IL TORBIDO

Come può succedere che semplici e innocui lavori di manutenzione di un parco diventino una colossale voragine di danaro pubblico, incapacità, pressapochismo e altro ancora…
Gettare i soldi pubblici
IMG_0162 Il centro di Grugliasco è occupato da un grande parco chiamato Porporati dal nome della famiglia che l’ha ceduto al Comune in cambio di un impegno a non mutarne la destinazione d’uso. Non sono molte le città – anche quelle più piccole della mia – a poter vantare un bel parco nel loro centro e di questo noi provinciali andiamo fieri. Tanto da sollevarci dal torpore ogni volta che qualcuno cerca di metterci le mani sopra per foraggiare speculazioni immobiliari, purtroppo tutte con targa a sinistra. 
Cominciarono gli amministratori social-comunisti della metà degli anni ‘80, immaginando di costruirci su un lotto di casette  col pretesto di finanziare la sistemazione dell’area (allora in abbandono) a parco pubblico. Fu una delle prime palestre con cui noi, allora giovani, ci esercitammo nelle difficile arte dell’opposizione...
Il progetto rientrò e, nei primi anni ’90 finalmente partirono i lavori di costruzione del parco.

VOTO UTILE E VOTO INUTILE

Bersani mette la sua campagna elettorale sullo stesso piano di quella di Berlusconi: fenomeno preoccupante, sembra che stia facendo di tutto per perdere elezioni già vinte.
La democrazia di Bersani
01pivovarov- 1970 Sembra davvero di essere tornati indietro di 18 anni, ai tempi della “gioiosa macchina da guerra” di occhettiana memoria, poi della campagna per Rutelli premier – quando il centrosinistra prese più voti della parte avversa, ma si presentava diviso, con l’IdV messa fuori dalla coalizione – quando alla vittoria non ci credevano neppure quelli che erano pagati per farlo. Così, fra un D’Alema e un Vetroni il centrosinistra ha consegnato il paese alla peggiore feccia che fosse possibile trovare in Italia … con gli esiti ben noti.
Bersani e i suoi sono stati per un anno nella maggioranza e nel governo, regalandoci una nuova credibilità internazionale in cambio di: legge sulle pensioni ben nota, legge sul lavoro che non ha prodotto un posto che sia uno, ma tanti licenziamenti e chiusure. E, poi, ancora...

MATTIA NEGLI USA

Un documento interessante, divertente e sconvolgente. Bisogna proprio leggerlo per capire la vacuità dei nostri luoghi comuni sugli USA, sulla scuola e su tante altre leggende di cui ci nutriamo ogni giorno… meno male che ci sono i nostri studenti a ricordarcelo.
Uno studente in Oklaoma
scambi Uno studente della mia scuola – nato in Italia da genitori cinesi – ha scelto di partecipare a un programma di scambi con gli USA che coinvolge gli allievi del quarto anno della scuola superiore. Gli ammessi vengono assegnati a una famiglia americana che ha dato la disponibilità e frequentano per un anno le lezioni in una scuola superiore statunitense, per poi tornare in Italia a frequentare l’ultimo anno. Questo suo articolo è pubblicato sull’ultimo numero del giornalino scolastico del mio istituto: si chiama “Il Calamajo” e ve ne consiglio caldamente la lettura.
Mi chiamo Mattia Chang, ho frequentato l’ITI Majorana (di Grugliasco ndr) per tre anni e per il quarto ho scelto di essere uno “exchange student” andando in America, per poi tornare l’anno dopo e completare il percorso di studi iniziato.

I PROFESSORI di B. Spinelli

Un articolo di Barbara Spinelli pubblicato su Repubblica del 2 gennaio invoglia e schierarsi e a dare voce al bisogno di legalità e democrazia…
Quando arrivano i Guidatori 
06-Rudolf-Mates--illus.-for-A-Forest-Story-by-Josef-Kozisek-(Czechoslovakia--1929)_900 Se guardiamo alla nostra storia postbellica, e ricordiamo come a ritmi regolari sia degenerata in storia criminale - non solo negli anni '92-93, ma fin da quando Pasolini cominciò, nel '72, a esplorare nel romanzo Petrolio l'assassinio di Enrico Mattei - è difficile non dare ragione alle parole di Ingroia, il magistrato che ha indagato i ricorrenti, clandestini patti fra Stato e mafie.
Evocando il proprio ingresso in magistratura, e l'odierno passaggio alla vita politica, ha detto, sabato scorso: «Quando giurai la mia fedeltà alla Costituzione pensavo di doverla servire solo nelle aule di giustizia. Ma non siamo in un Paese normale e in una situazione normale. Siamo in una emergenza democratica dovuta allo strapotere della criminalità organizzata e all'inadeguatezza della politica.E allora (...)è venuto il momento della responsabilità istituzionale e politica».

IL BRANCO

Come la rinuncia all’autonomia in cambio di benefit trasformi le persone in caricature tragiche. Una storiella per cominciare bene l’anno.
Andare “a servizio”
Dicembre appena trascorso, drammatica e intensa seduta del Consiglio comunale della mia città sul tema rifiuti e inceneritore, prossimo a entrare in funzione. Contrariamente al solito, la sala è stracolma di cittadini venuti a sentire, chiamati dai consiglieri di opposizione che sono stati promotori della convocazione della seduta. Si dibatte se permettere a qualche rappresentante del comitati di intervenire per consegnare ufficialmente ai consiglieri le tante firme a una petizione che chiede un modo diverso di trattare e smaltire i rifiuti, raccolte fra la popolazione della città. La maggioranza - (PD, Moderati, IdV, UDC), sindaco in testa - non vuole perché “dicono sempre le solite cose che già sappiamo”, l’opposizione (Lista civica Grugliasco Democratica, Ecologisti e M5S, PdL tace) chiede uno spazio di mezz’ora per interventi del pubblico. Schermaglie, si vota fra i rumors del pubblico, vince la maggioranza.

Il sindaco – facente funzioni di capobranco – si accorge della gaffe di fronte ai cittadini e rimedia proponendo che l’intervento esterno, prima negato, sia ora consentito, ma a una sola persona in rappresentanza di tutti. Cosa che avviene, per un totale di 27 minuti (cioè la mezzora chiesta dalle opposizioni, che nei fatti ottengono quello che avevano chiesto). Il branco si accorge della gaffe, del cedimento del sindaco, sembra disorientato, smentito dal capo che, fino a qualche minuto prima, aveva aizzato i suoi membri contro tutto e tutti, ponendo come condizione fondamentale della loro sopravvivenza l' essere coesi nel respingere tutto quello che venisse dall'opposizione o dai cittadini presenti.

Ma il branco si riprende in fretta dallo smarrimento, ha altre missioni per cui è stato programmato dal capobranco; infatti, come annota una delle cittadine presenti, ogni volte che il sindaco capobranco esce dall’aula, i banchi della maggioranza sembrano ondeggiare per l’incertezza e il disorientamento. Il membro del branco ha sempre bisogno di essere in contatto col capo, a vista, a olfatto, fa lo stesso, basta che il contatto non si interrompa. Il capo se ne accorge e si dispone a rimanere sempre in vista così da tranquillizzare i suoi.
E così si arriva al ridicolo. L’opposizione (senza dirlo) aveva presentato alla discussione due documenti: uno di questi era stato approvato dal Consiglio comunale un anno fa. Molti dei consiglieri di maggioranza (e il Sindaco) erano presenti e avevano votato favorevolmente. Solo che evidentemente non l’avevano letto, oppure non avevano letto la sua riscrittura un anno dopo, convinti che tutto andasse respinto facendo barriera col corpo e con la mente a ogni sollecitazione che mettesse in discussione l’autorità del capobranco.
Così, uomini adulti, gente di mondo, persone che sanno vivere e sanno guardare le cose con distacco e laicità hanno finito per votare contro un documento che prima avevano approvato. Qualcuno di loro l'ha fatto a testa bassa e in evidente stato di difficoltà, ma questo rende ancora più triste l'intera faccenda.

Poco male”, potreste dure voi lettori abituati oramai a vederne di tutti i colori. Solo che i documenti non erano proprio carta straccia: fissavano obbiettivi e modalità in relazione alle politiche di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Indicavano criteri per limitare l’esplosione dei costi che i cittadini sopportano e definivano una via per evitare che lo scempio dell’ambiente e della salute continuasse con l’allegra incoscienza con cui è avvenuto finora.

A votazione conclusa, il capogruppo della lista civica l’ha fatto notare. Il pubblico ha rumoreggiato, dai banchi gli sguardi sono andati al capobranco. Seduto al suo posto, col ghigno di quando è in imbarazzo, li ha rassicurati. Si sono comportati bene, possono stare tranquilli: il capo penserà a loro con riconoscenza e gratitudine.

Mariano

BUON ANNO

E’ già duro fin dalle prime ore questo nuovo anno, ma ce la faremo anche questa volta, auguri di cuore a tutti quelli che se lo meritano.
Auguri a chi mi vuole bene, a chi prova gratitudine per ciò che ha, a chi cerca di vivere come pensa e non ci riesce sempre, a chi getta il cuore oltre l’ostacolo ogni volta che ha paura, a chi continua ostinatamente a pensare che domani sarà meglio di oggi, che deve essere così per i nostri ragazzi e per chi oggi non ha prospettive.
Auguri a chi ce la mette tutta per non sprofondare nell’abisso dell’egoismo e a chi si sente bene se fa qualcosa che serve a tutti. Auguri a chi si sbatte tutti i giorni, tutti i giorni di questo anno appena cominciato.
Mariano