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UNA STORIA INCREDIBILE

Se non fossi stato lì, non ci  avrei creduto. Racconto la storia dacché il protagonista ha deciso di renderla pubblica… nero su bianco, tutto vero!
Sotto la divisa…
Alessandro è un giovane consigliere comunale del M5S della mia città (era il candidato a sindaco della lista che, un anno fa, ha portato a casa il 16% e quattro consiglieri)  Da poco laureato in ingegneria, si sbatte come tutti per cercare di rendere produttiva la sua elezione, magari risolvendo qualche problema che angustia i cittadini. E’ per questo che presenta la proposta di estendere alla notte il servizio di sorveglianza da parte della Polizia Municipale, fra i lazzi della maggioranza e con lo sguardo canzonatorio del sindaco (di mestiere portaborse del PD in Regione). Nel corso del suo intervento i Vigili Urbani li chiama civich, utilizzando l’appellativo classico e per nulla offensivo in uso fino a qualche anno fa alle nostre latitudini. Apriti cielo: il sindaco portaborse si inalbera e riprende il consigliere per l’appellativo utilizzato, con una foga e una veemenza che sorprende i presenti e non solo loro.
Il giovane Alessandro, colto anche lui di sorpresa, si scusa specificando di non aver avuto nemmeno lontanamente la volontà di offendere chicchessia.
Era inutile che lo facesse, visto che il contesto chiariva assai più di tante parole il senso e la volontà delle sue parole, ma lo stesso l’ha fatto. Si pensava che la cosa fosse finita lì, qualche battuta sulla suscettibilità del portaborse fattosi sindaco, ma null’altro. E invece il bello doveva ancora venire.
Il giovanotto viene convocato dal Comandante dei Vigili Urbani – è il 16 di ottobre – senza che questi gli dica prima l’argomento dell’incontro. Se lo trova schierato con tre Vigili che gli chiedono conto delle sue dichiarazioni durante il Consiglio comunale, addirittura millantando fatti che non sono avvenuti e lasciando intendere che avrebbero potuto intentare nei suoi confronti chissà quali azioni legali, fino a fare sfoggio di paternalismo da quattro soldi, quello che adopera di solito chi ha la coda di paglia. Ma del contenuto dell’incontro voglio lasciar parlare la lettera che Alessandro ha mandato di recente a tutti noi e che è pubblicata sul sito del gruppo grugliaschese del M5S (leggi).
Alessandro, colto di sorpresa, precisa nuovamente il contesto e il senso delle sue dichiarazioni, porge nuovamente le sue scuse ai 4 (comandante + 3 civich) e se ne va. Questa volta va in Comune a richiedere la trascrizione della seduta del Consiglio comunale, alla ricerca delle sue dichiarazioni “incriminate”. Verifica che aveva ragione lui, niente di offensivo, neppure una critica ai Vigili e torna dal Comandante  per ottenere lui questa volta le scuse per il trattamento e le parole dette.
Il Comandante lo riceve da solo e si scusa (davanti agli altri tre chissà come la sua figura sarebbe stata sminuita). Un risultato però l’ha ottenuto: Alessandro, visto l’accaduto, annuncia che si asterrà dal presentare atti politici che riguardino la “Polizia Locale”, lo scrive nella sua lettera.
Scrive anche una condanna senza scusanti del comportamento del Comandante con queste parole: “[…], da privilegiato, ho avuto la possibilità di scagionarmi dalle accuse ingiustamente formulate ai miei danni contrapponendo alle parole degli appartenenti alla Polizia Locale le trascrizioni contenute in un atto pubblico con valore fidefacente; un comune cittadino non avrebbe avuto questa possibilità e avrebbe rischiato una denuncia senza possibilità di difesa” .
Così il Comandante ha squalificato il lavoro dei Vigili Urbani, ma della consistenza del soggetto si è già trattato (leggi). Spiace per il Corpo, composto da bravi e attenti operatori che meriterebbero una migliore tutela e conduzione.
Infine, il sindaco portaborse ha anche un ruolo di rilievo in Avviso Pubblico (legalità e dintorni), domani gli chiederemo se abbia revocato l’incarico al Comandante, se sia stato avviato un procedimento per accertare fatti e responsabilità, ma soprattutto se lui era a conoscenza di questa splendida iniziativa.
Mariano
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