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PRIMARIE: LA PALUDE E IL PANTANO

Domenica  scorsa a Grugliasco è successo qualcosa di brutto… e cominciamo ad accorgercene.
Ritorno al passato
primarieDomenica scorsa, durante le primarie, ho avuto l’impressione che in città si fosse tornati agli anni ‘60, quando si votava per provenienza (calabresi, siciliani, sardi,veneti, piemontesi…) guidati dai capibastone che ti accompagnavano fin nella cabina per essere proprio sicuri del tuo voto. Un clima mai visto in questi ultimi quarant’anni… Davvero una brutta pagina nella storia politica del mio partito, il PD”. Chi parla così non è un malpancista e il sostenitore di uno dei candidati usciti sconfitti dalle primarie. E’ uno degli attivisti che si sono dannati l’anima perché tutto funzionasse al meglio, uno scrutatore ai seggi. Uno del PD.
Mentre fuori la gente faceva ordinatamente la fila, nel seggio è entrato il sindaco (che non aveva alcun titolo per farlo, visto che non votava lì n.d.r.) e si è messo al telefono a parlare, come se fosse a casa sua e non nel seggio delle primarie. La scena è andata avanti per qualche minuto, fra l’imbarazzo degli scrutatori del seggio. Alla fine uno di loro a chiesto al sindaco di uscire. Lui, per tutta risposta, gli ha chiesto il nome, forse per intimidirlo.

PRIMARIE: VINCE IL “DESIGNATO”

Tutto come da copione: vince Montà e torna a sperare di poter continuare a vivere di politica.
urne facili”: vince il disoccupato

Doctor_Octopussy___by_herms85 Dunque Montà – l’ex giovane che vive da sempre di politica… per capirci quello che ancora di recente sosteneva di essere assessore da dieci anni, avendo rimosso il periodo in cui muoveva i primi passi in ben altro ambiente e contesto culturale – ha vinto con quasi la metà dei 5000 voti la corsa delle primarie fasulle. Il PD completa così il suo capolavoro.
Non se la cavano male anche gli altri candidati, anche se il secondo, Amarù, è doppiato dal primo. Ha vinto quello più conosciuto, quello che ha gestito meglio le clientele e i rapporti con i signori delle tessere locali. Come non saprei dire, ma immagino come al solito: una promessa di un posto in giunta per il figlio a uno, una riconferma all’altro, un posto di sottogoverno a un altro ancora, insomma il solito trafficare inaugurato dal mazzù e dai suoi, fra una minaccia ai riottosi e un po’ di blandizie quando tornano a sottomettersi.

PRIMARIE: GUARDA BENE

Riflessioni in libertà, passeggiando per Grugliasco... 
Ecco le primarie del "vincere facile"
Stamattina esco di casa, vado verso il centro e vedo il mio faccione appeso in cinquanta copie verde fosforescente, non male l'effetto...
Poi entro in un bar per un caffè e incontro subito un pensionato incazzato perché gli avevano chiesto di andare a votare per uno dei quattro candidati, si era presentato al seggio e gli avevano chiesto un euro. Lui non aveva voluto darlo perché era lì per fare un favore e non aveva alcuna intenzione anche di pagare, poi visto lo spreco di risorse a cui aveva assistito nei giorni prima: rinfreschi, magna magna, manifesti giganteschi in giro per la città, depliants a colori eccetera.
"Non avranno i miei soldi per pagarsi tutto questo", ha commentato il pensionato e se ne è andato dispiaciuto. Un altro cittadino ha sentito lo sfogo  ha detto la sua: "Io vado poi a votare il Sindaco, 'ste pagliacciate non mi vanno". Amen.
Due signori, chiaramente appena usciti dalla messa, sorseggiavano una cioccolata, mi hanno salutato e mi hanno strizzato l'occhiolino, affermando: "Deve rendere bene il mestiere del sindaco per giustificare tutte queste spese...". Vaglielo a spiegare che le indennità sono davvero basse, neanche sufficienti a una vita agiata, figuriamoci alle spese pazze e senza freni di questo mese di campagna da primarie.
Per la verità non tutti i candidati hanno mantenuto questo profilo di scialo e ostentazione, il gradasso l'ha fatto soprattutto Montà, come nel suo costume, spalleggiato dallo squallore che il suo amico sindaco, anche in questi giorni, ha sparso a piene mani, alimentando mafiosaggine, conflitti e miseria umana. Anche qui niente di nuovo, ma colpiscono sempre la pochezza e la meschinità, davvero senza limiti.

POLITICA E N'DRANGHETA

La puntata di PresaDiretta di Riccardo Iacona, andata in onda domenica 15 gennaio, ci ha riportati allo scandalo della Shopville Le Gru del 19993, alla discesa in campo di B, alla corruzione dei partiti. Adesso si aggiunge anche la n’drangheta.
Fra la via Crea e il West

minotauroPuntatona quella di “PresaDiretta”, con riferimenti all’ Operazione Minotauro, di domenica 15! Impressionante la telefonata dell’on. Mimmo Lucà (PD) a Salvatore De Masi, ancora in carcere con l’accusa di essere il capo della ‘ndrangheta di Rivoli, per chiedergli dei voti per Fassino in occasione delle recenti primarie per il sindaco di Torino. Non solo il contenuto, ma la famigliarità che sembra esserci fra i due; infatti chi si occupa di attività pubbliche viene a contatto con chiunque, anche con malavitosi (ovviamente senza saperlo). Succede.. ma non può succedere che si stabiliscano legami più personali con personaggi che erano già finiti sotto torchio e dai quali, non fosse altro che per questo, sarebbe bene stare lontani. Con lui un altro onorevole dell’IdV (Porcino) e un consigliere regionale del PD (Boeti) che credevo più accorto.
Ma l’impressione più forte l’ho ricavata vedendo il malavitoso pentito Rocco Varacalli, ripreso davanti alla Shopville “Le Gru”, mentre spiega che anche le ditte dei clan hanno partecipato alla costruzione.

INFRASTRUTTURE E POLITICHE PER L’OCCUPAZIONE di F. Maletti

Riflessioni a margine di un convegno di politici sulle prospettive di sviluppo e di infrastrutturazione dell’area a Ovest di Torino.
Le strategie per lo sviluppo economico del territorio
INFRASTRUTTURE-1 In questa situazione di crisi generale, ogni tanto capita che, per reagire all’impoverimento del territorio, qualcuno un po’ più lungimirante degli altri organizzi un Incontro tra le varie parti sociali: invitando amministratori e dirigenti di partiti, imprenditori e professionisti, rappresentanze sindacali di vario genere, tecnici, studiosi ed esperti di qualunque orientamento politico, con lo scopo di fare il punto della situazione ed individuare, nel comune interesse, le strategie di rilancio economico ed occupazionale del proprio territorio.
Difficilmente questi incontri hanno un seguito, nonostante tutti i partecipanti abbiano manifestato pubblicamente il loro entusiasmo per questa iniziativa, che consente, nelle intenzioni dei promotori, un confronto schietto e leale anche tra le parti tradizionalmente ostili tra di loro.

LA CENA DEL CANDIDATO

Forse a segnalare una vocazione al “magna-magna”, la campagna elettorale delle primarie per finta di Grugliasco si arricchisce di orge gastronomiche. Protagonista assoluto l’assessore con delega alla legalità, trasparenza, e importanti incarichi nelle associazioni che se ne occupano. Qualcosa non funziona…
Quanto costa la pizza.. e chi la paga?


I cittadini del Borgo – un nuovo quartiere pieno di guai, di alloggi invenduti e di edilizia convenzionata senza sorveglianza – hanno ricevuto un invito nella buca delle lettere. Il candidato “prescelto”, quello che ha sempre vissuto di politica e non saprebbe come sbarcare il lunario con un lavoro vero, ha invitato tutti quelli che abitano lì a mangiare la pizza per celebrare degnamente la sua campagna elettorale: dunque sarà tutto un “magna magna” a sue spese, con la segreta speranza che i mangiatori di oggi  andranno domenica prossima a votare per lui.
E’ lo stesso che cenerà stasera al Centro sociale (ma non dovrebbero stare fuori le strutture comunali da queste pagliacciate?) e che manda in giro ad inquinare la città camion con su il suo faccione.
Una campagna elettorale così non si era ancora mai vista, nemmeno per le elezioni vere, figurarsi per delle primarie fasulle! Quello che colpisce è lo spiegamento di mezzi, il fiume di denaro che corre (in contemporanea con le lamentazioni del soggetto in questione per le basse retribuzioni della politica, ben assecondato da clientes in ansia da posti).
Lui poi, viene da una tradizione ben diversa, fatta di economie, autofinanziamenti, rendicontazioni all’euro, estrema attenzione ai contenuti e poca al dispiegamento di mezzi, perché non è così che si fa politica.

IL CANDIDATO

Le “primarie per finta” di Grugliasco segnano ogni giorno le chiacchiere del ceto politico e delle promesse al clientes. La città sembra indifferente, ma qualcuno chiede:
Che fine ha fatto Turigliatto?

Da quando troneggiano i faccioni dei candidati alle “primarie per finta” sui tabelloni cittadini, incontro persone che – non vedendo traccia del mio, di faccione – mi chiedono che intenzioni ho. Parecchi mi sollecitano a tornare e manifestano delusione perché non mi leggono fra i candidati a queste elezioni per finta, qualche volta hanno chiesto conto agli altri candidati di questa mia assenza e ne hanno ricevuto risposte evasive e fuorvianti.
Ebbene, chiedo aiuto a tutti Voi che leggete affinché quanta più gente possibile sappia che Turigliatto non partecipa alle primarie perché gli altri quattro candidati l’hanno estromesso per paura di perdere. La scusa è che Turigliatto ha osato criticare il meraviglioso operato della Giunta grugliaschese di questi anni. Alla faccia della democrazia e del rispetto delle regole! Turigliatto questo film, l’ha già visto qualche anno fa, ai tempi dei ladrones locali, quelli di cui poi si sono occupate magistratura e cronache giudiziarie.

PRIMARIE COL TRUCCO: UNA NUOVA PUNTATA di F. Maletti

Io, di conseguenza, non lo voterò”, così termina la lettera di Franco Maletti, del direttivo del PD di Grugliasco, ai suoi compagni di partito, dopo un’analisi incontestabile. Il malessere è palese, ci vorrebbe la politica…  Fatela girare questa lettera, condividetela, perché faccia discutere. La politica è anche questo.

La democrazia delle primarie: alcune precisazioni

black-bomb-icon Un mio recente articolo sulle Primarie del PD (leggi l'articolo) ha portato a confondere una serie di problemi, scritti perché fossero di carattere generale, con la particolare situazione a livello locale di Grugliasco. Portando a delle considerazioni per certi versi fuorvianti e che mi impongono alcune precisazioni nei confronti di chi le ha formulate a vario titolo.
Poiché io credo nella democrazia come al modo più onesto di fare politica, non posso accettare che il sindaco uscente Marcello Mazzù abbia prematuramente imposto, attraverso un documento anche da lui stesso firmato, la candidatura a futuro sindaco di Grugliasco di Roberto Montà. Il tutto, cosa ancor più grave, senza nemmeno consultare i suoi più stretti collaboratori in giunta, oltre che il gruppo dirigente del PD grugliaschese. Questo ha provocato una profonda spaccatura nel Direttivo e prodotto, come reazione, una serie di autocandidature poi concretizzatesi, con relativa raccolta di firme (come previsto statutariamente), nei nomi del vicesindaco Montiglio e del capogruppo del PD Amarù.

IL PESO DELL'IDEOLOGIA

Non le politiche, non i tagli alle pensioni, non la pioggia di tasse e balzelli... è che neanche nella cultura politica è cambiato qualcosa
La delusione del governo Monti

Che Monti non sarebbe stato una specie di "giustiziere dei poveri" o il "moralizzatore d'Italia" si sapeva e, forse nemmeno lo si sperava . Ci bastava che ci liberasse da Berlusconi, da qual troiaio che era diventato il governo del paese, dall'incubo di un fascismo morbido capace di avviluppare tutti i nodi del potere, dell'informazione e dell'economia. Ci bastava che facesse ciò che serve per ripartire... magari facendo tesoro degli errori passati.
Si sapeva che Monti avrebbe fatto le stesse politiche che l'UE chiedeva a Berlusconi e che lui non era in grado di mettere in pratica, si sapeva che il ruolo dei partiti e dei parlamentari sarebbe stato ancora più decorativo di prima... e non ne eravamo nemmeno troppo scontenti, viste le performances di questi anni. Insomma, il credito che tutti abbiamo attribuito al professore non era una manifestazione di ingenuità - da parte di fresconi che si aspettavano dal professore ciò che lui non avrebbe voluto e potuto fare - o di adesione a un programma politico liberista, quello che prevedibilmente Monti avrebbe attuato. Semplicemente ci sembrava la giusta purga per un ritorno alla realtà.
Poi il disinganno.

NANI E BALLERINE

La fascia tricolore

C’è stato un tempo in cui la fascia tricolore – esibita dalle autorità nelle cerimonie ufficiali, come prescrive il protocollo – serviva a ribadire che il Comune è un pezzo di Stato, la sua proiezione più vicina al cittadino.
Il Comune, però, non è il cittadino, perché cura l’interesse pubblico, che supera quello di ogni singolo soggetto che costituisce la società e lo comprende.
C’è stato un tempo (erano gli anni ‘80, quelli della Milano da bere) in cui i politici si circondavano di gente adorante, così da sentirsi più importanti e potenti. Per analogia con quanto accadeva nel Medio Evo, la pletora di parassiti adoranti venne allora definita di “nani e ballerine”, figure buone per rallegrare la corte nelle serate d’inverno.

BUON ANNO, MASCHILISTA!