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SILVIO CULOFLOSCIO E I SUOI PRETORIANI

Ma la sua famiglia non può farlo interdire?

Non sono poche le famiglie italiane travagliate da infinite discussioni - a volte finiscono in tribunale -  che hanno come oggetto le passioni senili del nonnino, invaghitosi della badante procace e disponibile a sperperare con lei il patrimonio che gli eredi sperano di vedersi lasciare alla sua morte.
Vedi il vecchietto, tornato improvvisamente arzillo, correre dietro a tutti i simboli della nostra società: jeans a vita bassa con elastico della mutanda firmata bene in vista, foulard al collo come i gigolò di altri tempi, provvista di viagra, auto sportiva e tanta voglia di vivere alla grande gli ultimi anni di vita. Soprattutto in compagnia di una donna decisamente più giovane, servizievole e disponibile: chissene frega se finge, se punta all'eredità, se ha degli altri fidanzati che vede di nascosto.
Il bello è godersela un po', vedere quelle facce stranite degli amici vecchietti e dei parenti incazzati, gli stessi che dovranno provvedere a lui una volta che la badante sarà fuggita coi soldi, il conto prosciugato e la salute definitamente perduta.

27 GENNAIO: GIORNATA DELLA MEMORIA

Gli strani scherzi della memoria

Oggi è la Giornata della Memoria, è anche l’anniversario dell’ingresso degli Alleati ad Auschwitz, il  momento in cui la barbarie del nazismo si personifica e si rappresenta in tutta la sua drammatica crudeltà e follia, dimostrando anche nei posti più sperduti che non c'è limite alla disumanizzazione.
Il solo fatto che si sia sentito il bisogno di dedicare una giornata alla memoria - a quella memoria, quella dei totalitarismi e degli immani disastri del ‘900 – indica come sia forse facile perderla o anche come non la si sia mai ritrovata del tutto. Tanto più se è offuscata dal settarismo, dagli effetti perversi delle ideologie, dal tifo da stadio che confonde le idee con il fanatismo, la battaglia politica e ideale con la cancellazione dell'altro.
C’è la memoria a intermittenza di chi ricorda solo quello che gli interessa e che nega perfino l’esistenza di ciò che gli risulterebbe difficile ricordare, pronto a criminalizzare chi segnala ricordi che dovrebbero diventare parte della memoria. Dalle mie parti ce ne sono tanti che ancora oggi rifiutano di ricordare cosa è successo alla fine della guerra.

GENNAIO: E' TEMPO DI PAGELLE

Famiglie e allievi in trepidazione, la scuola cala la mannaia

Fine della prima parte dell'anno scolastico, le scuole si animano nel tardo pomeriggio per la consegna delle pagelle: genitori con passo militare, studenti rassegnati dietro a loro col capo chino.
Madri battagliere pronte a scusare tutto dei loro frugoletti si alternano a genitrici arcigne che promettono botte e punizioni con lo sguardo mentre ascoltano le giaculatorie degli insegnanti.
I padri sono spesso succubi delle loro signore, le seguono un passo indietro (come Michelle con Obama, ma al contrario), come se fossero lì per sbaglio, al massimo per intervenire se perdessero il controllo; quelli separati poi strisciano lungo i muri e si squagliano davanti alle ex mogli che li guardano con compassione come ad attribuire loro, e solo a loro, i fallimenti dei figli, ammiccando alle insegnanti donne,  a sollecitare una loro inevitabile complicità tutta femminile.

UN GIOVANE SU CINQUE NON STUDIA E NON LAVORA

Una radiografia del futuro del paese del Bunga Bunga

Mentre pagine e pagine di parole e foto rendono conto del dramma di un vecchio sporcaccione e della tragedia della nazione che si è affidata a lui con la complicità dei suoi oppositori e dei suoi cortigiani, passa quasi inosservata la notizia che in Italia, fra i giovani di età compresa fra i 15 e i 29 anni, bel il 21% non fa nulla. Vale a dire che non studia e non lavora.
Se i numeri hanno ancora un senso, significa che 1/5 dei soggetti che devono garantire un futuro al nostro paese sono già out, fuori dalla società e dalle sue dinamiche, o che stanno per esserlo. Fra loro ci saranno certamente aspiranti veline mancate - per mancanza di fisico o per scrupolo morale - e tanti calciatori che non hanno sfondato.

UN VECCHIO CHE SI FA LE RAGAZZINE

... la felicità dei famigliari delle zoccole.

Mai più affermare che abbiamo toccato il fondo, non è mai vero. Adesso tornano sulle prime pagine le prodezze del cavaliere con le donnine a pagamento, che siano minorenni o maggiorenni. Nell'ordine abbiamo appreso che: usa il suo potere di uomo di Stato per far liberare le sue amichette quando vengono arrestate, adopera minorenni per i suoi festini ad Arcore insieme ad altre vecchie volpi come Mora e Fede forse anche Cicchitto, tiene una specie di troiaio nei paraggi dove alloggiare le sua zoccole perché siano sempre pronte per l'uso, tutti quelli che deplorano questo suo modo di fare o che gli chiedono conto dei reati che commetti sono comunisti.
Fin qui nulla di nuovo, ma che dire degli ammiratori del cavaliere che lo ammirano proprio per questo?
Possibile che la massima aspirazione per un genitore, fratello, nonno di una bella e giovane ragazza sia quello di farne una zoccola che la da in giro per sperare di poter sculettare in televisione? Possibile che il modello che passa sia sempre  e solo quello del vendere la propria merce, incuranti della dignità personale e apparentemente dimentichi delle conseguenze future? Davvero chi sta vicino a queste ragazze non le mette in guardia dai soldi troppo facili che girano, magari avvisandole di cosa ne sarà di loro non appena altra carne più giovane verrà a soppiantarle?

MIRAFIORI: VITTORIA DI PIRRO?

Ottenuto il sì, la FIAT rispetti gli accordi

Nelle ultime elezioni interne a Mirafiori la FIOM aveva ottenuto il 22 % e con gli altri sindacati del fronte del no arrivava a stento al 30%. Nella notte le urne hanno consegnato un risultato che nemmeno il più ottimista oppositore avrebbe immaginato: il sì è passato col 54% dei voti, vale a dire di misura così stretta da consegnare a tutti noi spunti di riflessione per i prossimi giorni.
Infatti - se nemmeno la pistola della chiusura degli stabilimenti puntata alla tempia degli operai che votavano ha prodotto il risultato che la destra, Marchionne e un bel pezzo di centrosinistra volevano - allora vuol proprio dire che qualcosa di particolare sta maturando nel nostro paese. Forse si sta ritrovando l'orgoglio del proprio ruolo, la voglia di combattere e anche un po' di speranza nell'efficacia delle azioni che mettiamo in campo, con sacrifici e rinunce. Si sta ritrovando l'indignazione per un mondo fatto di plastica dove nemmeno le parole hanno più lo stesso significato per tutti.

TOPOLINIA: UNA STORIA DI NATALE...

Gli eroi del panettone

In questi tristi giorni di referendum, ricatti e bisticci, quando sovente ci si meraviglia perché nessuno sembra alzare la testa per ribellarsi a questo schifo... ebbene, in questi giorni, una storia piccola, ma significativa, ci fa capire che non tutto è perduto. Solo che è successa a Topolinia. 
Da tempo i dipendenti del comune di Topolinia sono in agitazione. Ce l'hanno con il topocapo per le esternalizzazioni, per la progressiva dequalificazione del lavoro e per tante altre questioni ancora. Non a caso Faccia da Bambi li aveva definiti come già abbiamo raccontato (leggi qui), forse a testimoniare una condizione di nervosismo e di sottovalutazione sistematica del lavoro e delle capacità dei dipendenti municipali.
Accade che il topocapo - essendo oramai prossime le festività natalizie - decida di invitare tutti i lavoratori del municipio nella sala delle feste del comune di Topolinia per lo scambio degli auguri e la distribuzione del panettone, gentilmente offerto da una grosso benefattore locale con propiezioni internazionali, almeno così si dice. Tutto normale se non fosse che...

FEDERALISMO DELLA LEGA: UNA NUOVA PRESA IN GIRO

Dopo gli annunci roboanti, il nulla assordante

A mano a mano che si avvicina il fatidico 17 gennaio (oramai manca una settimana scarsa) aumentano le fibrillazioni e si fanno sempre più roboanti le dichiarazioni della Lega che deve portare a casa questo benedetto federalismo altrimenti minaccia lo scioglimento delle camere  e le elezioni anticipate.
Per chi vuole saperne di più nel dettaglio un articolo imponente di Massimo Bordignon su lavoce.info chiarisce abbastanza bene la caratteristica dei provvedimenti contenuti nei decreti già licenziati dalla Bicamerale e di quelli ancora in fase di discussione, in particolare il decreto sul federalismo fiscale..
Basta una lettura frettolosa per comprendere che il contenuto dei decreti tutto fa tranne che introdurre il federalismo nel nostro paese. Si modifica la denominazione delle tasse, di accorpano balzelli diversi, ma sempre la gestione della raccolta e della distribuzione delle risorse avviene centralmente. Alla faccia di tutti quelli che pensavano che il federalismo avrebbe almeno prodotto una maggiore responsabilizzazione degli enti locali nella costruzione di un sistema fiscale decentrato e capace di combattere l'evasione fiscale per ridurre le tasse e liberare risorse per investimenti.

TOPOLINIA: INSTANCABILI OPERAZIONI D'INVERNO

I topoloni trafficano e i loro supporter festeggiano, ignari del pacco dono in arrivo.

Di solito Pippo scrive le sue poche righe sulle vicende di Topolinia una volta la settimana. Qualche volta la salta perfino, ma il minitopo e la sua corte non gli lasciano un attimo di pace, proprio durante le vacanze, quando tutti dovrebbero essere più buoni e calmi.  In questi giorni, a Topolinia, Tony the Death (messo a occuparsi di tubi sotterranei senza arte ne parte e perciò grande produttore di danni e disastri) ha tolto il disturbo alla collettività, innescando una serie di eventi davvero esilaranti. Ma andiamo per ordine e diamo la parola a Pippo.

Gesù Bambino non aveva fatto in tempo a nascere che già un evento ne metteva in ombra l'importanza: Tony the Death - messo anni fa dal minitopo alla presidenza di una importante azienda pubblica di Topolinia e, nei fatti, suo liquidatore alle peggiori condizioni possibili per la collettività - ha rassegnato le dimissioni nelle zampette del minitopo. Dopo aver ucciso tutto il possibile di un progetto importante per Topolinia, la sua missione era finita ed ecco l'epilogo.
Com'è costume nelle alte sfere di Topolinia, il minitopo e il suo servo Faccia da Bambi si sono ben guardati dal comunicare la notizia. Trattano anche questo come "cosa loro", ridendosela della dabbenaggine dei loro sostenitori che ancora sperano nelle briciole e che perciò se ne stanno con la bocca aperta e la bava alla bocca aspettando che il boccone caschi dalla loro parte, magari anche solo per sbaglio.

TOPOLINIA: E' PASSATA L'EPIFANIA...

... e tutte le feste le ha portate via?

Il giorno che segue l'Epifania è davvero triste per i topolini, combattuti fra i saldi anticipati, il referendum della paura, l'ansia delle prossima festa patronale, il posto di lavoro, la salute che vacilla e la continua minaccia di elezioni anticipate. Non c'è proprio nulla che riesca a smorzare questo clima di incertezza e di tristezza da fine delle vacanze: i topolini normali hanno da tempo smesso di fare festa, quelli che avevano motivo per farla hanno esaurito le cartucce, quelli che non sanno dove sbattere la testa la festa non l'hanno nemmeno vista e si domandano che cosa ne sarà di loro le prossima settimana.
Ma a Topolinia non sono tutti così tristi. Per qualcuno a Topolinia la festa continua, anzi è appena cominciata
Fanno festa i nuovi gestori del servizio di scuolabus, gratificati di lauti compensi (oltre 17 mila euro nei mesi di settembre e ottobre e solo per il trasporto degli allievi diversamente abili!), forse non faranno festa gli autisti comunali riciclati per esternalizzare il servizio. Non fanno festa le scuole che usavano gli scuolabus per portare le classi in gita e adesso si pagano tutto.

MHHHH: MARCHIONNE

Torna il mito dell'uomo forte e i sindacati gli fanno da sponda

Questi primi giorni del'anno sono tutti dedicati alla vicenda della FIAT e alle discussioni intorno al ruolo e al carattere di Marchionne. Va detto che i suoi guadagni - da qualunque punto di vista la si guardi - sono scandalosi, lo sono le poche tasse che paga e tutto questo è ancora più disgustoso perché stiamo vivendo un periodo di vacche magre dove pagano anche gli operai, perfino quelli che non sono della FIOM.
Se non fanno schifo ai suoi supporter i modi e lo stile, non vanno certo assunti come unico elemento di valutazione del suo operato. D'altra parte un innovatore - come viene dipinto dai più - non può curarsi della forma, della cortesia, del rispetto delle regole... sennnò che uomo della provvidenza sarebbe? E allora tutti a lodare il suo abbigliamento, il suo stile di vita, a tessere lodi sulla sua capacità di ristrutturare, di infrangere tabù secolari, di destrutturare centri di potere che si credevano eterni e che paralizzano la nostra ingessata società italiana. Che è molto peggio di quella americana dove, com'è noto, se la passano tutti bene perché sono flessibili e pronti al cambiamento.
Negli ultimi due anni la FIAT di Marchionne non ha avviato la produzione di nessun nuovo modello, ha mandato in pensione la Stilo e la Multipla senza rimpiazzarle con alcun altro modello. L'unica auto  "nuova" uscita dalla catene di montaggio italiana è la Bravo. Anche la Mito dell'Alfa ha oramai più di tre anni e così la Lancia Delta. Tutto questo mentre i concorrenti sfornavano nuovi modelli a ripetizione.
Il risultato si è ben presto visto: le vendite sono crollate e stanno costantemente scendendo, perfino nei settori dove la FIAT è tradizionalmente più forte, quello delle utilitarie. In compenso le azioni salgono in borsa perché  lui doma gli operai e i riottosi sindacati comunisti.

ANNO NUOVO, VECCHIE STORIE

Ma davvero non cambia mai nulla?

L'anno è appena cominciato fra morti e feriti, per via dei botti, e buoni propositi, per via degli auguri e... ci risiamo! Credevamo che le cose potessero cambiare, ma la musica è sempre la stessa, anzi!

Comincerei dall'attentato burla alla sede della Lega di Gemonio, ridente villaggio padano dove abita Bossi. Si scopre che si trattava di un megapetardo scagliato da due ragazzi del luogo, figli di militanti della Lega. Insomma una ragazzata, una bravata dei nostri allegri giovani padani pieni di esuberanza e di voglia di vivere; se fossero stati marocchini sarebbero stati terroristi islamici al soldo di Al Qaeda. Con una bella bevuta e qualche vaffanculo a roma ladrona, la faccenda si è risolta per il meglio.

In Australia un'area grande come mezza Europa viene completamente allagata per via di piogge continue e battenti come non si erano mai viste. I nostri TG ne danno la notizia dopo quelle sulle caratteristiche del cenone del tronista del momento, fanno vedere un po' di immagini prese dal web e tornano a parlare dei tiramenti di culo della politica. Non uno che colleghi - come hanno fatto in tutto il mondo - questi avvenimenti al cambiamento climatico in atto e agli effetti incredibili delle emissioni di co2 in atmosfera. In questo, tutto come prima. I velinari italiani hanno altro di cui occuparsi, per esempio del calo di vendite dei loro giornali. Chissà perché?