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IL CEMENTO DEL RICATTO

Difensori, protettori e tenutarie nel crepuscolo del capo 

Che Berlusconi sia oramai alla fine è fatto acclarato. Assai meno lo sono il quando, il modo e cosa succederà dopo la sua caduta, ma il fatto che per lui la situazione non possa che peggiorare è di una tale evidenza che nemmeno il più fesso dei suoi non può non accorgersene. Eppure stanno tutti stretti attorno a lui, gli votano tutto e il contrario di tutto - anche se sanno che verrà loro rinfacciato domani - vanno a farsi sbertucciare in tivù, sposando tesi che cominciano a far sorridere perfino le pensionate più assuefatte alla realtà di plastica degli ultimi vent'anni.
I libri di Storia ci consegnano il racconto della fine di regimi  attraverso il progressivo distacco dei più svegli tra gli schierani della prima ora, che improvvisamente si scoprono anti da sempre, ansiosi di legittimarsi con il nuovo che avanza come pontieri nel trapasso da una stagione politica all'altra.

Ci si aspettava perciò che il declino di Berlusconi fosse segnato dall'inesorabile distacco delle parti migliori dei suoi alleati, fino a lasciarlo nudo alla meta, appena celato allo sguardo diretto e al dileggio degli avversari dagli squadristi che muoiono col capo. Invece, almeno per ora, non è proprio così. Perché?
Le interpretazioni sono molteplici, una me l'ha suggerita un mio amici, valente professionista e acuto osservatore delle miserie umane. Mi è sembrata convincente e talmente lineare che potrebbe davvero essere quella giusta.
"Ti ricordi la scena de Il Padrino in cui Marlon Brando spiega come funziona il rapporto fra i capo e i sottoposti in un contesto mafioso?", mi ha detto, "Guarda che anche nella politica malata di oggi funziona nello stesso modo. Anzi, potrebbe darsi che abbia sempre funzionato così e che sia questa una delle radici delle tante anomalie italiane".
In quella mitica scena Marlon spiegava che i  favori che si chiedono al capo vanno sempre ripagati... e non con il danaro, ma obbedendogli quando sarà lui a chiederti di ripagargli il piacere che ti ha fatto. Non potrai sottrarti al compito, anche se vorresti, perché il fatto che tu gli abbia chiesto, e ottenuto, in passato un favore ti ha legato indissolubilmente a lui.
Un dossier per ognuno, ognuno ha qualcosa per cui essere legato a lui e questo legame è così forte che supera perfino la paura di fare la stessa fine. Queste relazioni, impastate col delirio di onnipotenza che ha contagiato parecchi e la mancanza di lungimiranza, a volte obnubliata dalla troppa cocaina, fanno il resto.
Che spettacolo, quello a cui stiamo assistendo! Se non fosse per i terribili danni che produce, sarebbe da essere felici di questa opportunità che la storia presenta a chi pensa che continui a essere magistra vitae.

Mariano

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