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UN PAESE A PUTTANE: IL MERCATO DELLE VACCHE

La compravendita dei parlamentari e il ruolo dei giornali

Il nostro paese deve essere davvero a puttane se oramai l'unica forma di economia che sembra eccitare i mass media è quella delle zoccole a casa di b prima, poi del mercimonio che si sta consumando in questi giorni e che porta alla ribalta comportamenti umilianti e peones imbarazzanti perfino da leggere nelle loro prodezze e giustificazioni.
I comportamenti umilianti sono noti e non è nemmeno il caso di commentarli più di tanto: in un paese dove si comprano e si vendono il corpo, le idee, le aspirazioni e i sentimenti come se fossero prosciutti, dove in tanti vorrebbero per le proprie figlie un futuro da veline, dove la prestazioni sessuali di maschi e femmine costituiscono il "servizio" più gettonato da chi comanda e fa tendenza... perché meravigliarsi? E' normale che anche alcuni parlamentari vendano ciò che hanno conseguito leccando culi a destra e a manca e che potrebbero perdere se non faranno la scelta giusta. Fa parte anche questo della degenerazione di un paese che il trasformismo l'ha sempre coltivato e premiato, fin dai primi anni della sua storia e poi per tutte le fasi che hanno accompagnato l'ascesa e il crollo di regimi e governi.

Non dobbiamo però dimenticare che quei parlamentari di cui oggi si discute sono anch'essi il prodotto di una selezione fatta a tavolino da pochi segretari dei partiti, quando hanno compilato le liste bloccate. Questo a destra e a sinistra perché questo metodo ha fatto comodo anche a quelli che ci sono più vicini: anche loro non vedevano l'ora di costruire le pattuglie degli eletti sulla base di sapienti dosaggi di fedeli e osservanti, sapientemente distribuiti fra le varie correnti. Qualcuno di loro oggi si vergogna e fa ammenda dei vari Calearo e via cantando, oppure si fa allegramente finta di nulla e nessuno si assume la responsabilità di scelte e decisioni che hanno contribuito ad avvelenare la democrazia in questo nostro paese?

Ciò che sta diventando sempre più intollerante è però l'atteggiamento dei mass media in questa conta continua che occupa oramai le pagine di tutti i giornali e i tiggi: davvero al notizia sta nei transfughi e non nelle notizie che per anni non ci hanno trasmesso, sovente non per censura, ma per deferenza verso i potenti di turno, berlusconi in primis?
In questo parecchi giornalisti dimostrando di non essere diversi dai tanti berluschini che popolano entrambi gli schieramenti e che mischiano con disinvoltura gossip e pseudo informazione accreditando l'idea che sia la stessa cosa.

Meno male che non sono tutti così, ma non potrò mai dimenticare un giornalista amico mio che lavora in un grande giornale. Quando gli passai la notizia di una schifezza di sinistra, mi spiegò che la linea della redazione era di non occuparsi di "porcate amiche": poteva saltare la pubblicità di un ente pubblico, ma soprattutto era tempo di elezioni e contro la sinistra non si poteva dire nulla.
Nemmeno dare una notizia.

Bye bye Italia.

Mariano
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