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PD: ma quale questione morale?

Mi ero ripromesso di tacere intorno alle vicende congressuali e alle inevitabili polemiche che accompagneranno il PD in questa difficile fase della sua storia. E' troppo comodo starsene fuori a pontificare e a giudicare quello che succede nell'agone. Oltretutto non serve a nulla: i contendenti si rinchiudono a riccio perché attaccati, chi critica non riesce comunque a spostare la realtà.
Però la storia delle polemiche sul violentatore di Roma, coordinatore di uno dei circoli del PD, è davvero paradossale. Lo è soprattutto perché la polemica viene dall'interno del PD e non dai suoi avversari politici che avrebbero facilmente potuto cavalcare l'occasione, ma non l'hanno fatto.

La querelle si potrebbe sintetizzare in una affermazione più o meno come questa: "Siccome uno dei coordinatori dei circoli si è rivelato essere un violentatore, c'è una questione morale nel PD".
Ma dai! Come se bastasse far compilare accurati formulari ai candidati coordinatori per escludere quelli che violentano donne o fanno cose non ammesse dalla legge e dal comune sentire. Ahime! Può succedere che un disgraziato arrivi a ruoli politici di un qualche rilievo, ma non è certamente questo l'indice di una questione morale nel partito.
Che invece c'è, eccome se c'è!
Oltre ai numerosi inquisiti e condannati che governano sezioni e gruppi locali, ci sono anche quelli eletti in parlamento. Ma c'è soprattutto una diffusa casistica di comportamenti e stili di vita che oramai non fanno più scandalo e che perciò entrano a pieno titolo nel generale degrado del nostro paese. Segretari cittadini che sono presidenti di consorzi pubblici nella stessa città, nominati da quella stessa politica di cui determinano le sorti, miscugli e pericolose contiguità fra eletti e gruppi di pressione portatori di interessi particolari, dalle costruzioni ai servizi. Nelle segreterie degli assessori abbondano giovanotti e signorine che vivono di politica, lautamente retribuiti sovente senza merito, che ritroveremo a gestire congressi e a organizzare correnti per conto terzi.
Ecco perché è vero che c'è una questione morale, non solo nel PD, ma anche lì. Riguarda la berlusconizzazione culturale dalla quale anche parti di questo partito risultano irresistibilmente attratte, quella deriva che allontana sempre più elettori non verso altri partiti, ma fuori dalla politica perché schifati dal "tanto non tutti uguali".
Su questo aspetto non ho sentito pronunciamenti veementi, ma di rado qualche timido belato, come se bastasse andare a un'assemblea nazionale, inveire contro i dirigenti e un po' di bella presenza saldata con capacità di promozione per "fare carriera politica".
Temo che sia anche questa la questione morale, ma sembra interessare molto meno.
Altro è la tanta solidarietà e vicinanza alla donne che hanno subito le violenze di un pericoloso malato, casualmente coordinatore di un circolo del PD

Mariano Turigliatto
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