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CETTO

Poco più di due anni fa un personaggio politico della mia città venne intercettato mentre conversava con rappresentanti della 'ndrangheta della Val Susa e finì a deporre in Tribunale... Che ne è di lui?
I giornalisti, sempre a caccia di notizie curiose e soggetti che rappresentino al meglio gli standard italici, l'avevano chiamato Cetto Laqualunque. Come il personaggio di Antonio Albanese, solo che il copyright non ce l'avevano loro. Erano gli stessi personaggi di spicco della malavita organizzata a chiamarlo così, mentre parlavano di lui nelle loro conversazioni, dicendosi reciprocamente che bisognava sostenerlo nelle elezioni amministrative del 2012 per aver poi in cambio lavori e favori.
Cetto venne poi eletto consigliere comunale (era nella lista dei Moderati) e lì, forse in segno di deferenza per le amicizie altolocate, il PD lo fece presidente della Commissione comunale degli Orti Urbani. Allo scoppio del caso - con l'emersione delle risultanze dell'Operazione San Michele contro la malavita organizzata in Val Susa - cercò di sparire dalla circolazione in attesa che l'oblio lo rifacesse vergine.
Ma la tentazione è troppo forte: c'è un posto da vicepresidente della Commissione consigliare Bilancio  - quella che si occupa dei soldi del Comune -, vorrai mica farti scappare l'occasione? Il PD e i suoi alleati lo votano in massa: non possono lasciarsi scappare l'occasione di dare il segnale giusto alla città e ai suoi cittadini...

ANNO NUOVO: VITA VECCHIA?

Con sempre meno forza con l'avanzare dell'età, l'inizio del nuovo anno si accompagna a liste di buoni propositi che saranno dimenticate prima del 10 gennaio. E se quest'anno, invece...
Risultati immagini per ignoranzaFaccio anch'io parte della schiera di quelli che a inizio d'anno fanno progetti e redigono liste di buoni propositi. Ci si  propone di cambiare radicalmente strada, spesso più semplicemente di fare tesoro delle esperienze passate per evitare di ripetere gli stessi errori. Sempre c'è l'idea di sottofondo per cui con la sola forza delle volontà nel nuovo anno riusciremo dove abbiamo finora fallito. Lo sappiamo perfettamente che si tratta di autoinganno, consolatorio fin che si vuole, ma sempre di inganno si parla. Ma va bene così.
Con questo spirito, per quest'anno faccio pochissimi propositi e ancora meno progetti, ma quelli personali non li racconto, meglio scoprirli col passare dei giorni.
Sul piano pubblico registro che:
1) a nemmeno un mese dalla sberla referendaria, il mondo della politica continua a comportarsi come se tutto fosse già normalizzato e metabolizzato. Ottimo atteggiamento, se si aspira a una sberla ancora più forte. Che puntualmente arriverà alla prima occasione utile;
2) tutta l'enfasi riformatrice di questi ultimi tre anni si sta squagliando come una medusa fuori dall'acqua (lasciando anche una pozza di gelatina puzzolente). Segno che si trattava di fuffa, come in tanti abbiamo segnalato, non di vero riformismo...