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LA FACCIA

In questi giorni di preparazione della campagna elettorale per l'elezione del sindaco della mia città, qualche stranezza locale potrebbe essere il segno dei tempi che cambiano

Il sistema attuale per l'elezione dei sindaci e dei consiglieri comunali è entrato in vigore nel 1992 e applicato per la prima volta nel 1993, dunque 24 anni fa. Praticamente da subito la figura del candidato a sindaco è diventata centrale, assumendo via via sempre più importanza. Ovviamente a discapito dei partiti e dei movimenti che presentavano e presentano le liste di candidati consiglieri.
Questo perché l'esecutivo - ovvero l'azione di governo di chi, eletto dai cittadini, rispondeva quasi solo a loro nell'esercizio del suo mandato - ha progressivamente assunto più rilevanza rispetto alla funzione di controllo, indirizzo e rappresentanza esercitato dai consiglieri comunali. A partire da quel momento, quindi, le campagne elettorali si sono progressivamente spostate dal confronto fra partiti al confronto fra candidati a sindaco, i  loro programmi e le coalizioni di liste a sostegno di ciascuno di loro.
Sovente le coalizioni si sono costituite intorno a personaggi "rilevanti" che, accettando di essere candidati a sindaco, hanno svolto la funzione di catalizzatori di gruppi e liste, fino a portarli alla vittoria, pur in una condizione di debolezza. Gente che "ci metteva la faccia". La mia storia è anche questo, come quella di tanti candidati a sindaco i cui faccioni stavano sui muri della città.
Mi sono candidato a sindaco a Grugliasco 4 volte: la prima nel 1993 con una coalizione di liste civiche e i Verdi, sfiorammo il ballottaggio. La Lega prese circa 200 voti più di noi a andò al ballottaggio con il PDS e satelliti: senza storia, vinsero i secondi. Poi il disastro della tangentopoli grugliaschese..
La seconda nel 1994, sei mesi dopo, con il centrosinistra tutti insieme. Gli arresti per la tangentopoli locale (coinvolti PDS, PSI e marginalmente DC) avevano fatto finire la legislatura cinque giorni dopo la vittoria del sindaco PDS. Comune commissariato, si rifa. Accettai la parte di "foglia di fico" perché Berlusconi impazzava in Italia, mi lasciai convincere che fosse l'ora dell'unità, non della frammentazione. I miei amici cercarono di dissuadermi, sostenevano che  ai post comunisti serviva qualche faccia pulita per recuperare la figuraccia. Vinco al primo turno, ma.... nel 1997-  a riprova del fatto che i miei amici non avevano poi tutti i torti - mi mandarono a casa, dimettendosi in massa, senza nemmeno una mozione di sfiducia in consiglio comunale. Per intenderci fecero come il PD romano con Marino.
Nuove elezioni nell'autunno del 1997 - sostenuto da Verdi, Obiettivo Grugliasco e Sinistra Grugliaschese - vinco al primo turno, tutti gli altri all'opposizione. Sempre mettendoci la faccia.
Poi basta fino al 2012: nuovamente candidato, arrivo secondo con il 21,5% dei voti. Non c'è ballottaggio perché il candidati di tutto il centrosinistra vince al primo turno. Quindi siedo in consiglio comunale come consigliere d'opposizione fino a ora. Non sono più candidato, a nessun titolo e in nessun modo. Perché questo lungo riassunto di cui davvero a pochi potrebbe interessare? Perché nella mia città sta succedendo qualcosa che non riesco a spiegarmi.
Dato che il candidato a sindaco è la figura principale della contesa politica locale, quello che ogni lista cerca di portare (a volte anche scrivendo il suo nome nel simbolo) come bandiera per ottenere quanto più consenso possibile, come mai nella mia città una delle liste più presenti a sostegno della ricandidatura del sindaco uscente non scrive neanche il suo nome sui manifesti e sui depliants elettorali?
E' una strategia comunicativa interessante o solo il tentativo di fare in modo che i cittadini non si accorgano di lui? In qualunque caso, un bel rebus!
Mariano

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