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ANNO NUOVO: VITA VECCHIA?

Con sempre meno forza con l'avanzare dell'età, l'inizio del nuovo anno si accompagna a liste di buoni propositi che saranno dimenticate prima del 10 gennaio. E se quest'anno, invece...
Risultati immagini per ignoranzaFaccio anch'io parte della schiera di quelli che a inizio d'anno fanno progetti e redigono liste di buoni propositi. Ci si  propone di cambiare radicalmente strada, spesso più semplicemente di fare tesoro delle esperienze passate per evitare di ripetere gli stessi errori. Sempre c'è l'idea di sottofondo per cui con la sola forza delle volontà nel nuovo anno riusciremo dove abbiamo finora fallito. Lo sappiamo perfettamente che si tratta di autoinganno, consolatorio fin che si vuole, ma sempre di inganno si parla. Ma va bene così.
Con questo spirito, per quest'anno faccio pochissimi propositi e ancora meno progetti, ma quelli personali non li racconto, meglio scoprirli col passare dei giorni.
Sul piano pubblico registro che:
1) a nemmeno un mese dalla sberla referendaria, il mondo della politica continua a comportarsi come se tutto fosse già normalizzato e metabolizzato. Ottimo atteggiamento, se si aspira a una sberla ancora più forte. Che puntualmente arriverà alla prima occasione utile;
2) tutta l'enfasi riformatrice di questi ultimi tre anni si sta squagliando come una medusa fuori dall'acqua (lasciando anche una pozza di gelatina puzzolente). Segno che si trattava di fuffa, come in tanti abbiamo segnalato, non di vero riformismo...
Quello lascia tracce indelebili e segna la civiltà con dei punti di non-ritorno, perfino quando vincono i reazionari;
3) il sistema dei partiti non c'è più e al suo posto ha lasciato macerie e pericolose nostalgie di un passato non certo esaltante. E' lo stesso dove è nato e cresciuto questo presente, ma che oggi appare come una età felice se paragonato alla sua degenerazione attuale;
4) il "nuovo che avanza" non c'è. Forse si sta generando in qualche angolo della nostra società, ma sulla scena politica non c'è. I  5Stelle avrebbero potuto essere il nuovo, hanno perso il treno arroccati nell'autosufficienza e ammantati come condottieri medievali nella loro improvvisazione. Sono ancora un'ottima scopa, ma temo che non venga da lì la classe dirigente del futuro, quella che fa fare un salto avanti a una società ferma e marcia in molte sue parti. Gli altri esperimenti politici sembrano più le polpette che si fanno con gli avanzi dei cenoni di Capodanno;
5) l'ignoranza è diventata una virtù. Ci si rigira dentro come i maiali nella mota, contenti di condividere la felicità dello sguazzare. Non si cambia per davvero se l'ignoranza non torna a essere considerata un limite e se al valore dell'oblio non si contrappone la forza della memoria;
6) continuano a vincere l'arroganza, il clientelismo, la minaccia, l'arrivismo. Continua a vincere la mediocrità, in tutti i settori e in tute le posizioni. Così ai vertici abbiamo individui controllabili, inoffensivi e spesso incapaci, per carattere o per scelta. Non certo dei motori del cambiamento...
Così ci affacciamo a questo 2017. E' proprio il caso di farci degli auguri.
Mariano Turigliatto
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